Dall’Australia in questi giorni impazza una notizia molto particolare che ha fatto ben presto il giro del Mondo. Gardner-Stephen, professore dell’Università di Flinders, avrebbe messo a punto un sistema che permette di sfruttare il WiFi per le chiamate dei cellulari in caso di assenza di segnale GSM.
Detta così la faccenda è poco chiara, ma in termini pratici funzionerebbe così: in caso di assenza di segnale GSM, i cellulari dotati di WiFi potrebbero fare, tra di loro, da ponte sino ad arrivare a un punto d’accesso wireless da cui verrebbe instradata la telefonata.
Il professor Gardner-Stephen suggerisce come questo metodo sia molto più efficiente di una chiamata satellitare e di come possa essere utile in casi di emergenza come i luoghi di disastri (terremoti, inondazioni…) dove siano presenti alte concentrazioni di telefoni e dove l’improvvisa scomparsa del segnale GSM potrebbe arrecare molti disagi.
Idea sicuramente carina, ma che da alcuni punti di vista fa sorridere perché all’atto pratico poco realizzabile.
Il WiFi ha una portata limitata, e un cellulare non è certamente dotato di antenne wireless potenti, inoltre una persona non sta ferma e dunque per creare un ponte WiFi stabile sarebbero necessari non solo tantissimi cellulari dotati di WiFi e di questo programma, ma anche che i rispettivi utenti stiano assolutamente fermi.
Si potrebbe ovviamente continuare con le obiezioni, in ogni caso fa piacere che si cerchino soluzioni alternative all’uso del WiFi, soprattutto nel campo delle emergenze.