Sono stati appena presentati da Assinform i risultati della consueta indagine annuale condotta da Netconsulting sullo stato del settore Ict nazionale e quindi sulla relativa penetrazione nelle famiglie e nei consumi degli italiani della tecnologia.
Il dato principale è relativamente positivo nel senso che nel 2007 il settore è cresciuto ma solo dello 0,9%, in calo rispetto al 2% dell’anno scorso, dati comunque lontani dal 5,5% mondiale. Tale flessione sarebbe dovuta alla relativa inattività del settore da almeno due anni a questa parte. Al momento sono infatti più i comparti tecnologici e fare da locomotiva rispetto a quelli di telecomunicazione, un cambio radicale rispetto al passato.
L’IT è cresciuto del 2% sostanzialmente in virtù di un aumento nelle vendite dell’hardware del 4,8% (la domanda dei pc sale di 13 punti percentuali in unità e 5,5 in valore): sono stati i Pc, infatti, a trainare l’It nel 2007, merito anche del loro deprezzamento continuo. Dunque le famiglie italiane, e non solo le aziende, consumano più tecnologia rispetto al passato sia che si tratti di telefonia cellulare, che Pc, che internet. I tre settori aumentano tra i 3 e i 4 punti percentuali a testa, però anche in questo caso tocca registrare un forte divario rispetto ai dati che arrivano dagli altri paesi europei (+4,7%).
Le aziende, al pari delle pubbliche amministrazioni (esclusa quella centrale), aumentano tutte la spesa in It. Così le grandi aziende (+1,7%), così le medie (+1,9%) e così anche le piccole (+0,6%). Di tali Pc occorre sottolineare che sempre di più sono portatili e sempre meno desktop.
Nel settore software e servizi le cose non sono invece così rosee,:il comparto software cresce solo dell’1,2% e quello dei servizi ha una situazione che non cambia molto. Come per il 2006 il comparto vede l’outsourcing come il più richiesto e a seguire integrazione dei sistemi e la consulenza, mentre tra quelli in calo si registra la presenza di elaborazione dati e formazione al pari dell’assistenza tecnica.
Di tutt’altro tono invece i risultati della parte TLC che scendono ad un +0,4%, molto lontano dal +2,1 del 2006. Ciò accade in gran parte in virtù del calo dei servizi su rete fissa che purtroppo oscura la cavalcata della rete mobile, e a colmare il divario non bastano nemmeno i progressi dei servizi a valore aggiunto. Del comparto fisso si salvano infatti solo i servizi e le connessioni ad internet. Per il resto (voce e trasmissione dati) il calo viaggia ad una media del 4-5%. Ad aumentare sono le connessioni ad alta velocità, un +18% che le porta a 10 milioni e che per quasi il 90% appartengono alla famiglia delle DSL. Il resto viaggia su fibra ottica. Curioso notare il fatto che siano le famiglie a trainare il comparto e non le aziende, la cui domanda anzi cala.
Ottime le performance dell’ambito mobile: a salire sono gli utenti attivi che con un +2,2% arrivano a 45,9 milioni, ma anche l’uso che fanno dei loro apparecchi visto che aumentano i servizi paralleli (sms, mms e internet) a fronte di un calo del traffico voce.