«Siamo soddisfatti che l’Agenda Digitale sia entrata finalmente nel programma di Governo e auspichiamo che l’istituzione della cabina di regia costituisca il primo passo per portare anche l’ltalia sulla via dell’innovazione per la crescita»: con queste parole Paolo Angelucci, presidente Assinform, esprime l’entusiasmo dell’associazione per un passo con il quale il governo Monti dimostra di aver recepito le sollecitazioni che anche da Confindustria sono giunte a più riprese in passato.
Le preoccupazioni per il settore IT suonano da tempo il campanello d’allarme: quello che potrebbe essere un traino per il paese si è rivelato per troppi anni un segmento sterile, incapace di partorire quel che invece potrebbe per risollevare il paese dalla difficile situazione economica in cui versa. Da tempo Assinform ed altre associazioni chiedono che gli sforzi per lo sviluppo vengano focalizzati proprio sull’innovazione e le nuove tecnologie, affrontando a vasto raggio tutte le problematiche che negli anni hanno soffocato e-commerce, banda larga e tutta quella che è l’economia dei beni digitali.
Continua Angelucci: «Crediamo sia fondamentale che il tema dell’innovazione che l’Information Technology può portare al sistema delle imprese entri fin da subito nelle priorità della cabina di regia, puntando a far crescere competitività e opportunità occupazionali soprattutto per i giovani. Per questo invitiamo il Governo a guardare al rapporto con il settore It come a una partnership che può offrire un contributo determinante nel percorso di attuazione dell’agenda digitale». Peraltro scommettere nel comparto significa metter mano ad una scommessa estremamente proficua, in grado di sviluppare un forte moltiplicatore nel rapporto tra investimento e monetizzazione conseguente: «Un’industria formata da 90.000 imprese e 390.000 addetti, che genera un mercato di circa 20 mld di euro annui e un fattore moltiplicativo degli investimenti in termini di ricaduta diretta, indiretta e indotta tra le 3 e le 5 volte il valore. Ci aspettiamo che l’Agenda Digitale sappia sfruttare al meglio questo settore e trasformarlo, come avviene nei paesi avanzati, nella più formidabile leva competitiva per l’economia».