Continua ad vivere sotto continuo “monitoraggio” il mercato dell’ICT, oggetto di continue verifiche che ne evidenziano crescite, perdite, andamenti più o meno positivi. Le ultime rilevazioni sono apparse tramite un articolo del giornale La Stampa, in merito alla crescita, rapportata con il resto del mondo, del mondo dell’Information Tecnology italiano.
I dati, tratti a loro volta dal primo rapporto del 2008 di Assinform, si sono soffermati sulla piccola ma significativa crescita che il mercato ICT ha avuto ne nostro paese. Ma andiamo ad analizzare più attentamente i due aggettivi usati sopra, che definiscono la crescita “piccola” ma “significativa”.
“Significativa“, perchè è già una grande novità sentir parlare di analisi che portano alla luce dati positivi e confortanti. Questi ultimi fanno riferimento, ad esempio, all’orientamento verso l’uso dell’IT, sempre più marcato, da parte di Piccole e Medie Imprese (+0,6% e +1,9%) e anche da parte dei colossi aziendali (+1,7%).
Anche le famiglie si stanno orientando verso un uso sempre più massiccio dell’informatica, così come la Pubblica Amministrazione. Quest’ultima, infatti, nonostante un calo dello 0,6% nei confronti della domanda dell’IT, ha comunque dimostrato in qualche modo di aver avviato un processo di eliminazione della burocrazia, basata sempre più su processi del tutto informatici.
Ora invece passiamo all’altro aggettivo menzionato nelle righe precedenti. La crescita era infatti stata definita come “piccola”. Sì, piccola perchè Assinform ha comunque sottolineato che pur andando verso un progressivo miglioramento all’interno del mercato, il resto del mondo è ancora avanti a noi.
A sostegno di questa affermazione accorre il dato secondo il quale, mentre l’Italia ha registrato un calo del 4,7% nell’investimento in infrastrutture, nello stesso campo altre nazioni hanno segnato un +4,1%. Questo sta a significare, anche secondo Ennio Lucarelli, presidente di Assinform, che è sempre più necessario intraprendere, in maniera immediata, la strada dell’innovazione.