In principio fu Google Now, sistema messo a punto da bigG per semplificare l’interazione con gli smartphone, basato sull’impiego dei comandi vocali. La sua naturale evoluzione si chiama Assistente Google, un’intelligenza artificiale avanzata e articolata, che trascende i confini dell’ecosistema mobile per ampliare il proprio raggio d’azione abbracciando una moltitudine di dispositivi e piattaforme.
L’Assistente Google in Italia
La tecnologia fa il suo debutto ufficiale in Italia proprio nei giorni in cui il nostro paese accoglie il nuovo top di gamma a marchio Google, quel Pixel 2 XL che bigG ha concepito per definire un nuovo standard di riferimento all’interno del mondo Android. Il rollout è fissato per il 15 novembre e, con tutta probabilità, saranno necessari alcuni giorni prima che tutti gli utenti possano testare le potenzialità dell’IA (servirà almeno la release Marshmallow del sistema operativo). Ci si renderà conto della sua disponibilità vedendo una nuova icona comparire al posto del tradizionale pulsante Home, come nello screenshot di seguito.
Cosa può fare Ciao Google?
Una volta attivato, Assistente Google può rispondere a domande poste con un linguaggio naturale (“Che tempo farà domani?”, “Con chi gioca la Juventus?”) e tenendo conto di come evolve la conversazione per offrire risposte sempre adeguate, in base al contesto. Si può interagire con l’IA per inserire un appuntamento nel calendario (“Fissa un pranzo con Alessia per domani a mezzogiorno”), inviare un messaggio tramite l’applicazione desiderata (“Invia un messaggio a Mario con WhatsApp: ci vediamo dopo cena”), controllare l’andamento di un titolo azionario (“Prezzo dei titoli per Apple”), conoscere il significato di un termine (“Definisci sternocleidomastoideo”), trovare un luogo nelle vicinanze (“Qual è il cinema più vicino?”), restare aggiornati sui viaggi (“Quando arriva il volo AF1415”) o per cercare informazioni generiche online (“A che ora sorge il sole?”). Si può anche chiedere all’intelligenza artificiale di iniziare un gioco (al momento solo in lingua inglese) o di fare una battuta divertente (provate a chiedergli di Siri o Cortana). Nella galleria qui sotto alcuni estratti dalle conversazioni che abbiamo intrattenuto durante il test.
Non solo smartphone
Se l’Assistente Google trova il suo habitat naturale all’interno dei dispositivi mobile, il suo raggio d’azione è destinato a estendersi ben oltre i confini del segmento smartphone. È ad esempio già attivo negli smart speaker della linea Home e sugli smartwatch con piattaforma Android Wear, laddove la lingua è supportata. Il suo esordio fa dunque pensare che anche in Italia stiano per arrivare gli altoparlanti intelligenti di bigG, nonostante ancora non vi siano conferme ufficiali in merito.
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I requisiti di Ciao Google
I requisiti necessari per l’interazione in italiano con l’Assistente Google sono riportati direttamente sulle pagine del supporto ufficiale: è necessario essere in possesso di un dispositivo con installato il sistema operativo Android 6.0 Marshmallow (o versioni successive) e Play Services, dotato di display da risoluzione pari o superiore a 720p e 1,5 GB di memoria libera.