L’Associated Press è da tempo l’agenzia che più di ogni altra intende trovare il modo per riequilibrare il mercato online per far sì che i contenuti portino vantaggio a chi vi ha investito, riducendo le dispersioni e, soprattutto, i lavori parassiti. L’ultima proposta sembra scavare più a fondo nella natura dell’informazione, cercando nelle anteprime in esclusiva il valore aggiunto del proprio materiale rispetto a quella che è la concorrenza online.
L’idea, espressa dal CEO Tom Curley presso l’Foreign Correspondents’ Club di Hong Kong, è quella di far pagare un prezzo aggiuntivo per il materiale accessibile in anteprima. Per “anteprima” si intende con un vantaggio temporale di mezzora circa all’interno del quale si ha una sorta di esclusiva rispetto al momento in cui la notizia sarà di pubblico dominio. Curley mette il tempo innanzi a tutto poiché sul Web la corsa all’esclusività è ormai uno sprint continuo alla ricerca dell’anteprima. È pertanto sui tempi che Associated Press intende far valere i propri diritti e monetizzare i propri investimenti.
L’agenzia starebbe negoziando con Microsoft e Google i propri contratti (con Google il dialogo sarà presumibilmente più approfondito in virtù dell’incidenza di Google News nel settore), ed è proprio in questi grandi gruppi che l’azienda vede le principali fonti di notizie per gli anni a venire. Microsoft e Google, infatti, sono ormai ad un braccio di ferro continuo ed esteso su ogni ambito, il che suggerisce una battaglia ancora intensa e fatta spesso a colpi di annunci. Per AP, così come per il resto del mondo dell’informazione, su queste battaglie si costruiscono gran parte dei contenuti e si raccoglie gran parte dell’interesse da parte dei lettori.
In parallelo, AP intende tutelare la propria produzione di testi ed immagini con un nuovo sistema di tracking che segnali alla casa madre le violazioni scovate sul Web. L’agenzia intende infatti trattare sì per le esclusive e per le formule a pagamento, ma al tempo stesso necessita di maggior tutela per il lavoro compiuto. Per il gruppo è questa la via regina per uscire dall’impasse economica: il gruppo ha visto negli ultimi mesi entrate in forte calo, il tutto in conseguenza di una necessaria riduzione dei costi da imporre alle testate partner (per le quali la scure dell’economia ha già imposto eccessivi sacrifici).