Assoprovider, l’associazione dei provider indipendenti, ha diramato un comunicato stampa dove denuncia come il mondo Internet in Italia sia valutato in modo non equo.
L’unione degli ISP denuncia come alla lotta del P2P si riservino molte più risorse rispetto al problema della mafia su Internet. Ai tempi del sequestro di The Pirate Bay da parte della procura di Bergamo si è assistito ad una risposta ferrea da parte delle istituzioni mentre oggi non vi è accordo riguardo ai gruppi mafiosi che imperversano su Facebook.
Assoprovider segnala che due pesi e due misure sembrano esistere in Italia da parte delle Autorità di indagine e di repressione nella valutazione della gravità dei fenomeni legati ad Internet: mentre qualche mese fa a tutti i provider fu intimato dalla Procura di Bergamo di impedire l’accesso dei propri clienti al sito Pirate Bay, oggi c’è discordanza di vedute sull’oscuramento di alcune pagine di Facebook in cui vengono esaltate la Mafia e i suoi Padrini: dunque è più pericoloso il peer to peer della Mafia?
L’associazione sostiene quindi di essere preoccupata per il futuro della rete:
Ciò che inquieta sono le discutibili scale di valori applicate nella valutazione di quello che si può e non si può fare in generale in Italia su Internet da parte dell’Establishment italiano; il mondo degli internauti ha bene di che preoccuparsi a questo punto in vista di una eventuale proposta di regolamentazione della Internet mondiale ventilata all’interno del G8 prossimo venturo.
Una posizione sicuramente condivisibile da parte degli utenti che troppo spesso vengono ingiustamente colpevolizzati mentre reati ben più gravi rimangono impuniti.