«Assoprovider, all’indomani di contraddittorie dichiarazioni da parte di alcune grandi società di telecomunicazioni che un giorno denunciano la concorrenza sleale nel settore posta in atto dall’ex monopolista (oggi ad esempio con l’integrazione di offerte fisso mobile) ed un’altro reputano lo scorporo della rete, premessa per una par condicio fra operatori nell’offerta di servizi sul fisso, non più necessaria, rammenta al mondo politico che solo le associazioni di categoria, impegnate nella difesa degli interessi dei nascenti imprenditori del settore, possono avere interessi coincidenti e non contrastanti con quelli dei cittadini consumatori».
Assoprovider ribadisce dunque il proprio credo nello scorporo della rete, richiamando all’ordine le “sale dei bottoni” su un argomento che, pur ripescato ciclicamente dalle associazioni di categoria, ancora non ha fatto breccia nell’agire istituzionale. Continua il comunicato:
«Oggi le misure che ostacolano l’ingresso ai new entrant sono invalicabili: il settore delle telecomunicazioni è saldamente nelle mani di un ristretto gruppo di aziende che a parole dichiarano di essere favorevoli allo sviluppo della concorrenza ma nei fatti ricercano con tutti i mezzi il mantenimento ed il controllo delle rendite generate.
Ora che si comincia timidamente a parlare di scorporo della rete di Telecom Italia, unica vera soluzione ai problemi di assenza di concorrenza di settore, non vorremmo assistere passivi a manovre gattopardesche che l'”economia oligarchica” progetta e propone ai politici e al Paese.
Da anni Assoprovider si batte affinché vengano formulate misure che consentano una reale concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni. Riteniamo sia quindi doveroso che qualsiasi azione sulla rete fissa e sulle infrastruture tutte che la ospitano, universalmente riconosciute come monopoli naturali delle telecomunicazioni, debba avvenire con la consultazione preventiva delle associazioni di categoria opportune, onde evitare uno scorporo parziale o addirittura ritenere superato il problema con lo status quo.