L’asta per il 5G ha raggiunto il valore complessivo di quasi 3,3 miliardi di euro e oggi si assisterà, sicuramente, a nuovi incrementi. Dopo l’assegnazione rapida delle pregiate frequenze da 700 MHz a TIM, Vodafone ed Iliad, la competizione tra gli operatori si è accesa sugli altri lotti ed in particolare su quelli disponibili per le frequenze da 3,7 GHz contesi da TIM, Vodafone, Wind Tre, Iliad e Fastweb. Oggi si attendono nuovi rialzi su questa contesa che potrebbe andare avanti ancora alcuni giorni.
Asta che si dimostra dinamica anche per quanto riguarda l’assegnazione delle frequenze da 26 GHz che fanno gola a tutti gli operatori in gioco perché consentiranno di avviare quasi immediatamente le reti 5G. Infatti, la frequenza da 700 MHz, molto pregiata perché consentirà di estendere sensibilmente il livello di copertura, oggi è ancora occupata dalle emittenti televisive e non sarà disponibile prima del 2022. Anche la frequenza da 3,7 GHz non è immediatamente libera in quanto sarà disponibile solamente dal 2019. La frequenza da 26 GHz, invece, è praticamente sfruttabile quasi da subito ed è già pronta per l’utilizzo con gli apparati 5G.
Nel corso degli ultimi mesi, tutti i test condotti sul 5G ed in particolare sulle onde millimetriche hanno utilizzato questa frequenza. Dunque, gli apparati di rete sia a livello software che hardware sono già rodati a sufficienza per poter essere messi in funzione senza grossi problemi.
L’asta, dunque, proseguirà anche nei prossimi giorni. Secondo alcuni analisti, l’investimento totale da parte degli operatori potrebbe essere superiore di 1 miliardo di euro rispetto alle stime iniziali. Curiosamente, al momento non sono arrivate offerte per la frequenza da 700 Mhz Sdl.