Ancora prima dell’avvio dell’asta per le frequenze della telefonia mobile, analizzando il regolamento, avevamo sottolineato che in caso l’asta avesse superato il tetto minimo di 2,4 miliardi di euro previsti dal Ministero, del ricavato extra il 10% sarebbe finito in fondi per la banda larga. Attualmente siamo andati ben oltre i 2,4 miliardi di euro e già ora in caso l’asta finisse qui ci sarebbero circa 150 milioni di euro da spartire.
Non si tratterebbe dunque di cifre elevatissime, ma alcuni attenti analisti osservano che l’asta per le frequenze potrebbe continuare ancora a lungo e dunque il tesoretto da spartire potrebbe alla fine risultare ben più elevato.
Conti alla mano, i fondi pro banda larga non sarebbe quindi moltissimi, ma in questo periodo dopo che i “fondi standard” sono stati cancellati dall’ultima manovra economica, questa iniezione di liquidità non potrebbe che fare bene in un settore dove c’è ancora molto da investire.
La conferma che presto potrebbero arrivare fondi per la banda larga arriva direttamente dal Ministro Romani che ha affermato che in caso di ricavi extra dall’asta, il 50% di tali ricavi andrò dedicato al settore.