Colpi di scena a ripetizione nella seconda tornata dell’asta per l’assegnazione delle frequenze Ipse. Come vi avevamo raccontato, nessuno dei 4 gestori in gara (“Tim, Vodafone, Wind e H3G”) aveva lanciato un’offerta alla prima tornata a causa di una base d’asta troppo onerosa.
Tutti gli analisti si aspettavano le vere offerte alla seconda tornata, quando la base d’asta si sarebbe abbassata ad un valore ragionevole.
Tuttavia nelle ultime 24 ore c’è stata un susseguirsi di colpi di scena che hanno riguardato H3G che hanno stravolto tutte le previsioni.
Lo avevamo anticipato in passato, H3G era interessata principalmente a mettere le mani su un blocco di frequenze da 900Mhz che le spetterebbe di diritto. Tale blocco però in origine non era incluso nell’asta, che come già detto molte volte riguardava le frequenze UMTS mai sfruttate dell’ex operatore Ipse.
Bene, giusto 24 ore fa, in un comunicato ufficiale, H3G fa sapere di aver fatto richiesta al Ministero per lo Sviluppo Economico, di un blocco di frequenze a 900Mhz (5Mhz di spettro per la precisione) ai sensi della “delibera 541/08 Cons., art. 3, comma 2”.
Questa delibera infatti specificherebbe che: “5 Mhz a 900 Mhz sono riservati ai gestori mobili solo UMTS e agli eventuali gestori mobili nuovi entranti”. Come dire, “datemi ciò che mi spetta”.
A questo punto sarà interessante sapere cosa risponderà il Ministero.
Ma non finisce qui, perché H3G dopo questa mossa, non ha presentato nessuna offerta per l’asta in questa seconda tornata, di fatto ponendosi fuori dall’asta stessa in quanto Tim, Vodafone e Wind hanno invece presentato una loro offerta.
Seguiremo dunque l’evolversi dell’asta e del caso H3G molto da vicino.