Con l’intento di scalfire la supremazia di Atari nel mercato video-ludico, nel 1977 il team Midway (divisione di videogiochi della casa produttrice Bally) realizza il Bally Astrocade, una console a cartucce dotata di migliori prestazioni grafiche e audio.
Originariamente chiamata Bally Home Library Computer, fu inizialmente disponibile solo tramite ordine postale.
Poco dopo, prima di giungere al nome a noi più noto, la console venne ribattezzata Bally Professional Arcade è iniziò ad apparire in diversi negozi, raggiungendo un elevato volume di vendita.
Si trattava, sostanzialmente, di un sistema basato sul microprocessore Zilog Z-80, a metà strada fra una console da gioco professionale e un microcomputer.
ll Bally Astrocade possedeva una memoria interna fino ad 8K, 4K di RAM, e disponeva di una piccola tastiera alfanumerica a 24 tasti con possibilità di inserire comandi in linguaggio BASIC attraverso un apposito software compilatore.
L’unità di base comprendeva anche due giochi, Gunfight e Checkmate, nonché una pratica calcolatrice e un rudimentale programma di disegno chiamato Scribbling.
La console, effettivamente disponibile solo a partire dal febbraio del 1978, riscosse un buon successo commerciale nei due anni successivi al suo rilascio.
Tuttavia, il prezzo elevato, la competizione prima con “Atari” e con la “Odyssey II” in seguito, e la generale indecisione di Bally nel rivolgersi a un target specifico di utenti (l’Astrocade venne, infatti, inaspettatamente distribuita nei negozi di computer), furono fra le maggiori cause a decretarne il declino.