Con una presentazione degna di uno spettacolo di magia, ASUS ha tirato fuori dal cilindro un elemento a sorpresa in grado di creare un nuovo interessante concept a metà tra lo smartphone ed il tablet. L’ASUS Padfone, però, non si inserisce a metà tra le due dimensioni, quanto piuttosto a cavallo di entrambe: è sia smartphone che tablet, potendo funzionare sia in un modo che nell’altro. E la cosa, stando alla terminologia adoperata da Steve Jobs in occasione della presentazione dell’iPad, non può che essere “magica”.
L’idea è intelligente di per sé: creare due dispositivi in grado non solo di dialogare, ma anche di integrarsi. L’intelligenza del concept è concentrata all’interno dello smartphone, il quale contiene tutti gli elementi necessari per far funzionare tanto il telefono quanto il tablet. Quest’ultima appendice, per contro, è una sorta di esoscheletro in grado di estendere lo schermo dello smartphone per portarvi su il medesimo potenziale. Il risultato è un tablet dotato di alloggiamento per l’apposito smartphone, qualcosa in grado di restituire nuova utilità ed una esperienza utente del tutto innovativa.
Ad ora sono ancora molti i dettagli da svelare: non si conosce la versione di Android interessata nell’esperimento, non si conoscono le caratteristiche hardware dei due dispositivi complementari, non si conoscono le eventuali sinergie e non sono noti i dettagli relativi a performance dei chip e durata delle batterie. Del Padfone non è noto nemmeno il prezzo, elemento che potrebbe configurarsi come importante vantaggio competitivo per l’accoppiata Asus. Tuttavia le prime immagini consentono già di delineare quello che è l’obiettivo del Padfone: l’ubiquità dello strumento, la sua utilità come appendice vera dell’uomo in ogni situazione che la quotidianità propone.
Lo smartphone ha uno schermo da 4.3 pollici. Una volta inserito nel tablet, è in grado di esprimere le medesime potenzialità su uno schermo da 10.1 pollici. Nel momento in cui la batteria si consuma, inoltre, è sufficiente inserire lo smartphone nel tablet per poter sfruttare la carica conservata nel dispositivo, raddoppiando così la durata e limitando la possibilità di rimanere a secco. Inserire lo smartphone nel tablet, inoltre, significa sfruttare sempre le stesse risorse, senza necessità alcuna di sincronizzazione, collegamenti o connessioni: i due dispositivi non sono disgiunti, ma funzionano invece in simbiosi. Una sola memoria, una sola unità computazionale ed una sola SIM: il progetto è di per sé ambizioso, ma anche intelligente e potrebbe consentire performance e risparmi tali da mettere in luce il device fin dalla prima ora.
L’ASUS Padfone nasce al Computex di Taiwan e dovrebbe giungere sul mercato entro il periodo natalizio. Si troverà di fronte una concorrenza numerosa ed agguerrita, ma dalla sua parte ASUS avrà a disposizione la diversità e l’originalità di un progetto destinato a lasciare il segno.
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