Quando si parla di Atari, solitamente si tende ad associare questo nome al mondo dei videogiochi, visti e considerati i suoi passati storici e la sua attuale presenza in tale campo.
C’è invece chi, magari più ferrato in storia dell’hardware, ricorda anche altre meraviglie tecnologiche sfornate anzitempo dalla casa statunitense. E proprio nello sviluppo di hardware per PC, Atari riserva più di una sorpresa, come questo Portfolio, primo palmtop PC-compatibile.
In poco più di 500 gr (incluse due pile stilo AA), nel 1989 questo piccolo gioiello racchiudeva una variante di MS-DOS, il DIP DOS 2.11, e ben 128 KB di RAM (nella prima versione) e 256 KB di ROM, in cui stazionano il sistema operativo e gli applicativi.
Una parte della memoria RAM fungeva da disco fisso (grazie a una batteria tampone che ne evitava la perdita dei dati), e opzionalmente era possibile acquistare delle memorie flash per espansioni, che partivano da 32 KB e arrivarono nel tempo fino a 4 MB, utilizzate anche come supporto per ulteriori software e giochi da utilizzare con il Portfolio.
La dotazione software di base era comunque di tutto rispetto: agenda, editor di testi, foglio di calcolo compatibile con la suite Lotus, calcolatrice, e rubrica con funzione di chiamata tramite i toni riprodotti dall’altoparlante.
Infine, quest’aura di prodotto ad alta tecnologia gli è valsa, di li a pochi anni, una parte in Terminator 2: Il giorno del giudizio, quando un giovane John Connor (Edward Furlong) cerca di forzare un bancomat proprio con il suo Atari Portfolio.