Lo scontro tra le due principali case produttrici di chip grafici da qualche tempo avviene, oltre che attraverso il lancio di nuovi prodotti, anche sul piano verbale.
Questa volta la discussione riguarda le differenti scelte architetturali adottate da ATI e nVidia per la realizzazione delle schede video di fascia alta.
Come è noto, le nuove GeForce GTX 260 e GTX 280 di nVidia adottano un approccio di tipo “monolitico”, cioè sono costituite da un singolo chip, mentre le GPU ATI top di gamma, adottano un approccio di tipo “multichip”, cioè sono progettate secondo un design a due chip.
Secondo ATI, nVidia sarà costretta a seguire la loro strada per le prossime soluzioni di fascia alta, in quanto non ha nessun senso produrre chip “enormi”, costosi e affamati di energia. Per tale ragione, non vedremo nessun notebook con queste GPU, almeno fino all’adozione nel nuovo core GT200b a 55 nanometri.
Le GPU nVidia GTX 200 sono realizzate con processo produttivo a 65 nanometri e hanno una dimensione pari a circa 24×24 mm. Le prossime GPU ATI HD 4800, invece, sono prodotte a 55 nanometri con una dimensione di circa 16×16 mm. ATI afferma che le schede video HD 4850 avranno prestazioni pari al 75% di una GeForce GTX 280, ma consumeranno solo 110 W contro i 236 W della soluzione nVidia, e costeranno 199 $ contro i 649 $ necessari per acquistare una GTX 280. La versione HD 4870 sarà addirittura più veloce con un prezzo di soli 299 $.
Un altro limite presente nelle schede video GTX 200 è l’uso di memoria GDDR3, che durante l’esecuzione di alcune applicazioni potrebbe introdurre un “collo di bottiglia”. ATI, per evitare che ciò accada, ha previsto l’impiego di memoria GDDR5 che consentirà di ottenere larghezze di banda fino a 4,5 GB/s.
I primi test eseguiti sulle GeForce GTX 280 e GTX 260 sembrano dare ragione ad ATI. Vedremo tra qualche giorno, se il confronto con la nuova serie HD 4800 confermerà queste previsioni.