Peter Tamte di Atomic Games ha dichiarato che la saga di Six Days in Fallujah non è ancora arrivata al termine, ma che i lavori non possono concludersi senza nuovi finanziamenti che ne rendano possibile il completamento.
I responsabili della situazione di stallo in cui il gioco versa sono, secondo Peter Tamte, i publisher, i quali non vogliono investire in progetti tanto legati ad argomenti di attualità e che si propongono di raccontare storie verosimili.
In attesa di nuovi sviluppi, Atomic Games sta lavorando a Breach, uno shooter militare che verrà venduto al prezzo di un DLC e che, secondo gli sviluppatori, dovrebbe “distruggere le politiche dei prezzi del mercato videoludico e permettere la nascita di un nuovo ambiente in cui possano fiorire e prosperare anche titoli dai contenuti più originali”.
Breach sfrutterà lo stesso motore di Six Days in Fallujah, ma con una serie di innovazioni per quello che riguarda la possibilità di distruggere gli ambienti e le manovre di copertura. L’uscita del titolo è prevista per il prossimo anno.