La Rete mobile statunitense sta vivendo un autentico terremoto economico: AT&T, principale operatore USA, ha comunicato di aver raggiunto un accordo con Deutsche Telekom tale per cui, sulla base di un prezzo pari a 39 miliardi di dollari, il carrier USA fa proprio l’operatore T-Mobile.
In ballo v’è il futuro della rete e del mercato della telefonia e della rete mobile degli Stati Uniti e proprio per questo motivo la conclusione dell’affare non sarà semplice: AT&T deve sicuramente mettere in conto un approfondimento da parte dell’antitrust e, al tempo stesso, tale mossa potrebbe spingere altri gruppi verso ulteriori operazioni che porterebbero il mercato nelle mani di meno operatori pronti a spartire il mercato del futuro. Per questo motivo fin da subito si è prevista la chiusura dell’operazione nel giro di 12 mesi circa, tempo necessario per attendere le approvazioni del caso e progettare nei dettagli le modalità di fusione tra le due reti ed i due gruppi.
AT&T è oggi forte di 95.5 milioni di utenti, ma deve fare i conti con le pressioni di Verizon (a quota 94.1 milioni di utenti). T-Mobile conta 33.7 milioni di utenti, il che proietta su AT&T un’utenza potenziale pari a quasi 130 milioni di unità. L’antitrust USA potrebbe non accettare di buon grado le ambizioni dell’operatore leader del comparto, ma sul fronte opposto AT&T potrebbe giocare le proprie carte puntando su quel che l’accordo potrebbe offrire di positivo agli USA: una rete migliore, spiega il CEO Randall Stephenson, e «la possibilità di passare alla rete LTE da parte di 294 milioni di utenti». Se gli USA vogliono accelerare sulla banda larga mobile, insomma, AT&T ha una opzione da offrire.
L’operazione prevede un pagamento cash pari a 25 milioni, mentre la parte restante sarebbe in azioni. Deutsche Telekom ne uscirebbe con in mano l’8% di AT&T ed un proprio membro all’interno del board of director del carrier USA.
Secondo alcune indiscrezioni T-Mobile era anche nel mirino del terzo operatore sul mercato, Sprint, il quale potrebbe ora passare da gruppo acquirente a gruppo acquisito rischiando di cadere nella rete di altri gruppi pronti a coltivare l’ambizione di crescere in questo momento di forte turbolenza.