Tra gli operatori statunitensi AT&T e Verizon si apre un nuovo fronte di scontro non prettamente commerciale, ma giudiziario. AT&T ha da poco depositato una causa legale contro il proprio competitor, accusato di utilizzare mappe fuorvianti nei propri annunci pubblicitari che illustrano la copertura dei segnali wireless della concorrenza. Messaggi ritenuti sleali e in grado di intaccare sensibilmente l’attuale quota di mercato nel comparto di AT&T.
La causa è stata depositata presso una Corte federale di Atlanta e, nel testo, AT&T farebbe esplicito riferimento a una campagna pubblicitaria da poco lanciata da Verizon per promuovere i propri servizi wireless. L’annuncio mostra due mappe a confronto degli Stati Uniti con la copertura del segnale per navigare su rete mobile offerta da Verizon e da AT&T. Nel primo caso gli States risultano coperti dal wireless quasi nella loro totalità, mentre nel secondo la copertura risulta a macchia di leopardo e concentrata principalmente sulle coste occidentale e orientale. Una rappresentazione lontana dalla realtà, almeno secondo i rappresentati legali di AT&T.
Secondo l’operatore telefonico, gli utenti «possono utilizzare i loro dispositivi wireless al di fuori della copertura 3G e possono indiscutibilmente avere una copertura nelle aree rappresentate in bianco nelle mappe utilizzate da Verizon per i propri annunci pubblicitari». Oggetto del contendere non sono dunque i punti colorati presenti sulla mappa per indicare la copertura, ma le aree vuote che potrebbero trarre in inganno gli utenti, Nella documentazione presentata alla Corte, AT&T chiede una sospensione temporanea della campagna Verizon Wireless in attesa di un pronunciamento da parte dei magistrati chiamati a giudicare la questione.
Nel frattempo, le accuse mosse da AT&T sono state fermamente respinte dalla divisione dei servizi wireless di Verizon. Secondo una portavoce della società, negli annunci pubblicitari i consumatori vengono chiaramente informati sulla possibilità di accedere ai servizi voce e dati anche al di fuori della rete 3G di AT&T con connessioni di seconda generazione meno veloci. Per la compagnia telefonica promotrice della causa legale, gli annunci di Verizon manterrebbero però numerose ambiguità tese a non fornire un’informazione completa ai consumatori e tali da infrangere le regole della pubblicità comparativa.
Stando alle informazioni contenute nella documentazione presentata alla Corte di Atlanta, durante le scorse settimane AT&T richiese formalmente a Verizon di interrompere la propria campagna pubblicitaria ritenuta fuorviante. Parte del contenuto del messaggio pubblicitario fu rimodulata per eliminare alcune ambiguità e sostituire la locuzione «out of touch» con una più esplicativa frase «Servizi voce e dati disponibili al di fuori delle aree 3G» in calce agli annunci. Modifiche ritenute non sufficienti da parte di AT&T, che cercherà ora di far valere le proprie ragioni in tribunale, probabilmente in attesa delle prossime mosse del proprio competitor.