Facebook potrebbe presto addentare il mercato oggi proprio di LinkedIn. Il segnale giunge da una mossa strategica nei confronti del servizio Pursuit, capitanato da un piccolo gruppo con base a San Francisco ed ora assorbito nel team di Mark Zuckerberg.
C’è oggi una separazione alquanto netta tra il mondo di Facebook e quello di LinkedIn: l’uno è il social network degli utenti, l’altro è il social network dei professionisti. Vi sono aree parziali di sovrapposizione e di contrasto, ma ad oggi i due network hanno potuto sopravvivere, con differente fortuna, in due emisferi pressoché distinti e complementari. Ora questa situazione non coincide più con le ambizioni onnivore del re dei social network e Facebook ha così mosso la propria pedina: il team Pursuit è stato fagocitato in quella che non è una acquisizione, ma una semplice assunzione. Facebook, formalmente, non ha acquistato l’azienda, ma ne ha comunque assorbita l’esperienza, le conoscenze e le idee: non c’è alcun trasferimento di asset materiali, ma soltanto un inglobamento di forza lavoro. Pursuit dunque chiude i battenti, mentre i responsabili Louis Eisenberg e Russ Heddleston entrano a far parte del nuovo team.
In prospettiva Facebook potrebbe ora dotare il proprio network di un nuovo potenziale business nell’area delle risorse umane. Pursuit, infatti, potrebbe portare sulle bacheche di centinaia di milioni di persone la possibilità di mettere in mostra la propria carriera e le proprie opportunità, così che gli uffici delle risorse umane interessati possano valutare le caratteristiche dei potenziali candidati per trarre le dovute conclusioni.
Facebook è da tempo sotto l’attenzione dei responsabili delle risorse umane perchè, caso unico al mondo, può offrire uno spaccato reale della vita di un candidato sia nelle sue capacità che nei suoi vezzi, le sue abitudini, il suo modo di vivere. Si sono segnalati in passato addirittura casi di colloqui nei quali si è chiesta una temporanea amicizia su Facebook per valutare la bacheca della persona, le sue amicizie ed i suoi “status”. L’esperienza Pursuit potrebbe essere il materiale necessario per sposare i diritti del candidato e le necessità delle aziende: si potrebbe creare un immenso database di candidati, si potrebbe favorire l’incontro tra domanda ed offerta, ed in questo esperimento Facebook imporrebbe nuovamente il proprio sistema al centro della transazione.
Ad oggi non è chiaro cosa Facebook intenda ottenere dall’accordo siglato, ma la strategia è facilmente delineabile: se Facebook e LinkedIn si troveranno a pestarsi i piedi, però, una delle due parti si presenterà forte di una community da 600 milioni di utenti. E lo scontro potrebbe essere impari.