Questa mattina due persone armate di pistole e mitragliatrice hanno sferrato un attacco contro il quartier generale Microsoft situato nel quartiere Maroussi, nella zona nord di Atene (Grecia), utilizzando un furgone e un dispositivo incendiario per colpire l’ingresso dell’edificio. Non ci sono stati feriti, ma dalle prime stime effettuate dai vigili del fuoco i danni ammonterebbero a circa 60.000 euro.
La Grecia sta attraversando uno dei momenti più difficili e delicati della sua storia. A causa della crisi economica e dei tagli effettuati dal governo, negli ultimi anni è aumentato notevolmente il numero di attentati contro banche, edifici governativi e altri “simboli del potere”, ad opera di gruppi di anarchici o terroristi locali. Per il momento non è giunta alcuna rivendicazione, quindi è troppo presto per stabilire i colpevoli e le motivazioni che hanno portato a colpire la sede greca della software house.
Secondo le prime indagini svolte dalla polizia, gli assalitori hanno costretto le guardie di sicurezza a uscire dall’edificio, prima di sfondare la porta di ingresso con un furgone. Quindi hanno fatto esplodere i tre contenitori di gas infiammabile e le cinque taniche di benzina posizionate all’interno del veicolo. Fortunatamente a quell’ora (01.45 GMT) non c’era nessun dipendente al lavoro, ad eccezione delle due guardie. Microsoft ha comunicato che gli uffici rimarranno chiusi almeno per due giorni.
La polizia scientifica esaminerà ora il furgone, che tra l’altro era parcheggiato all’esterno dell’edificio da lunedì, alla ricerca di prove che possano portare all’arresto degli assalitori. Si tratta dell’ennesimo attacco terroristico messo a segno in Grecia negli ultimi mesi. Nel mese di febbraio una piccola bomba era stata lasciata su un treno della metropolitana di Atene, da un gruppo di estrema sinistra che lotta contro le politiche di austerity imposte dal governo.