Il tasso di assorbimento specifico o SAR (acronimo di Specific Absorption Rate) esprime la misura della percentuale di energia elettromagnetica assorbita teoricamente dal corpo umano quando questo viene esposto all’azione di un campo elettromagnetico a radiofrequenza (RF). Il limite SAR raccomandato dal Consiglio dell’Unione Europea è 2,0 W/kg su 10 grammi di tessuto corporeo. Oltre questi numeri i rischi per la salute possono, in teoria, diventare seri.
I 10 smartphone Android col valore SAR più alto
Secondo quanto riportato da BanklessTimes, che fa riferimento a un report ufficiale della Bundesamt für Strahlenschutz, ovverosia la German Federal Office for Radiation, l’ente federale tedesco che opera per la sicurezza e la protezione dell’uomo e dell’ambiente dai danni dovuti alle radiazioni ionizzanti e non, i dieci smartphone Android elencati nel grafico che vi mostriamo presentano il valore SAR dichiarato più alto.
Al primo posto di questa “classifica” dei dispositivi attualmente sul mercato con un tasso elevato di SAR, troviamo il Motorola Edge, seguito a ruota dallo ZTE Axon 11 5G e al terzo posto dall’OnePlus 6T, al quarto dal Sony Xperia XA2 Plus e al quinto dal Google Pixel 3XL. A seguire abbiamo poi il Google Pixel 4a, l’Oppo Reno5 5G, il Sony Xperia XZ1 Compact, il Google Pixel 3 e il OnePlus 6. Tutti dispositivi molto famosi e diffusi.
Non è chiaro però se questi smartphone, nonostante i valori, siano conformi ai limiti applicabili per l’esposizione RF o meno, visto che nell’articolo non si entra nel dettaglio. Tuttavia, visto che le direttive sull’esposizione si basano come detto sul Tasso Specifico di Assorbimento, che è un’espressione della quantità di radiofrequenza (RF) assorbita dalla testa o dal corpo quando il dispositivo sta trasmettendo, è probabile che i dati non siano “positivi” per questi device.
A onor del vero c’è anche da dire che al momento sono state eseguite diverse ricerche per capire quanto le radiazioni degli smartphone influiscano sul corpo umano, ma ancora non ci sono dei riscontri ufficiali e pienamente affidabili e riconosciuti universalmente. I test effettuati nei laboratori sulle cavie con un’esposizione di circa 10 ore giornaliere ha causato in alcuni esemplari la crescita di cellule tumorali. Ma ancora non è chiaro il rapporto con il corpo umano che ha una migliore capacità di assorbire questo tipo di radiazioni.