Nessuna demonizzazione per i social network, ma un invito a prestare attenzione prima di immettere in rete dati sensibili che in futuro potrebbero risultare discriminanti in alcune situazioni, come per esempio durante un colloquio di lavoro.
Questo è quanto emerso dall’intervento che Francesco Pizzetti e Mauro Paissan (rispettivamente presidente e componente del Garante per la Privacy) hanno svolto ad una tavola rotonda presso l’Università Cattolica di Milano in occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali.
Attenti quindi a non mettersi troppo “a nudo” caricando fotografie o fornendo informazioni circa le proprie inclinazioni politiche o religiose, l’orientamento sessuale e altro ancora.
Eliminare i dati in questione in un secondo momento, potrebbe rivelarsi un’operazione meno agevole di quanto prospettato.
Pare infatti che il 77% delle aziende si dedichi alla ricerca di nuovo personale sul Web e che il 35% di loro si sia trovato nella condizione di dover scartare un potenziale nuovo dipendente dopo essere entrato in possesso di sue informazioni sparse per la rete.