Alcuni piccoli negozianti austriaci hanno presentato una denuncia contro Amazon presso l’autorità nazionale per la concorrenza sul mercato. Il motivo? Il doppio ruolo del gigante dell’e-commerce statunitense come rivenditore e soggetto che ospita merce di terzi, un cosiddetto marketplace. Anche la Commissione europea e l’autorità antitrust tedesca stanno esaminando la posizione in materia del gruppo guidato da Jeff Bezos.
“Abbiamo ricevuto un reclamo. Lo stiamo esaminando ” – ha affermato qualche ora fa un portavoce dell’Autorità federale garante della concorrenza (BWB), confermando una dichiarazione dell’Associazione austriaca del commercio al dettaglio. Il quotidiano austriaco Der Standard ha riferito di avere documenti che dimostrano come la BWB avrebbe aperto un’indagine per capire se sia il caso di regolamentare meglio le attività della compagnia che, di fatto, si impone come realtà unica nel suo genere.
La Retail Association, a cui spetta la formalizzazione della denuncia, ha affermato che il “problema principale” è il duplice ruolo come rivenditore e mercato il che permetterebbe all’azienda di accedere, in teoria, ai prezzi dei rivenditori presenti sulla sua piattaforma, bilanciando così i propri e, di fatto, centralizzando su di essa le operazioni principali. Tutto ciò con una prova che per l’associazione sarebbe schiacciante: il 93% di tutti gli acquirenti online austriaci ha acquistato almeno una volta su Amazon.
Intanto, la società di Jeff Bezos pare intenzionata ad aprire una serie di propri negozi all’interno di alcuni aeroporti americani. Una mossa ulteriore per avvicinare sempre di più l’esperienza di acquisto online con quella “concreta” in spazi fisici ben determinati. Dopo la concessione, anche da parte dell’Italia, di operare come soggetto postale, Amazon ha le potenzialità per espandersi in molti altri settori e consolidare la sua posizione nell’ambito del commercio al dettaglio.