Il percorso d’evoluzione che interessa l’ambito automotive non riguarda esclusivamente l’efficienza dei motori equipaggiati dai veicoli o i sistemi dedicati alla sicurezza di chi viaggia sulla strada. È in atto anche quella che può essere definita una sorta di rivoluzione in parte ispirata a quanto accaduto nell’ultimo decennio nel mondo delle comunicazioni: la vettura è sempre più connessa, non più concepita come un ecosistema chiuso e isolato dal mondo esterno, ma quasi come una naturale estensione degli strumenti e dei dispositivi le persone si trovano a utilizzare nella loro quotidianità.
La connessione apre dunque un mondo nuovo, trasformando l’auto da strumento meccanico ad elemento di una grande Rete. La connettività spalanca il mondo dell’Internet of Things, porta maggiori informazioni all’interno del veicolo e consente al veicolo stesso di dialogare con gli elementi circostanti. La carrozzeria non è più il confine ultimo dell’auto, ma soltanto l’involucro che custodisce il guidatore all’interno del trasferimento spazio temporale tra la partenza e l’arrivo: in questa parentesi la connettività tiene vivi i ponti con il mondo esterno, plasmando radicalmente la percezione del guidatore. L’isolamento è terminato, o quantomeno è scelta volontaria e non forzatura: l’utente ha a disposizione ogni opzione per mantenere viva la propria dimensione immateriale, le proprie attività online e la propria azione attiva. Il tempo non è più sospeso, ma scorre fluido: l’auto non chiude, ma include.
Poter beneficiare al volante delle funzionalità offerte dalla grande Rete spalanca le porte all’avvento di numerose innovazioni. La prima applicazione pratica, forse la più semplice se si considerano le reali potenzialità di questo percorso, riguarda la navigazione: potendo sfruttare l’accesso a Internet si hanno a disposizione informazioni aggiornate in tempo reale sulle condizioni del traffico, che aiutano il conducente a scegliere il percorso migliore per giungere a destinazione, evitando ingorghi, code, cantieri e situazioni impreviste come ad esempio la chiusura della carreggiata a causa di un incidente.
Auto connessa e infotainment
Ciò che si occupa in termini concreti di rendere fruibile queste funzionalità all’interno dell’abitacolo è rappresentato dai sistemi di infotainment. Un neologismo ormai entrato a far parte del vocabolario di chi ha a che fare con l’universo automotive, nato dalla fusione delle parole “information” ed “entertainment”, già di per sé piuttosto esplicativo. Queste dashboard rendono disponibile sul cruscotto l’accesso a servizi d’intrattenimento come l’ascolto di brani musicali (in streaming oppure offline), podcast, programmi radiofonici, alle previsioni meteo, ai notiziari riguardanti la rete stradale e molto altro ancora. Attraverso un display integrato nella plancia è poi possibile tenere sotto controllo tutti i parametri che riguardano la vettura: dal livello di carburante presente nel serbatoio alla diagnostica delle singole componenti, come motore, impianto frenante, elettrico o di condizionamento. In caso di guasti o problemi tecnici, grazie alla connessione Internet, si può chiedere immediatamente supporto o consultare informazioni utili per trovare una soluzione da attuare in modo autonomo. Tutti i principali automaker stanno guardando ormai da tempo con interesse a questo tipo di tecnologie, sperimentandone l’impiego sulla propria flotta in modo indipendente oppure unendosi in gruppi come l’Open Automotive Alliance, il cui obiettivo è proprio quello di favorire l’integrazione in auto di applicazioni e servizi derivati dall’ambito mobile.
Il percorso che sta portando un numero sempre maggiore di veicoli ad essere connessi affonda le sue radici nel recente passato, quando mettendosi al volante gli automobilisti hanno iniziato ad affidarsi agli smartphone ad esempio per impostare la destinazione da raggiungere oppure connettendo il telefono (via Bluetooth o mediante cavo) all’impianto stereo della vettura per ascoltare la propria musica preferita. In futuro il divario che separa i dispositivi dall’auto si farà sempre più sottile, fino a diventare del tutto invisibile, per via di un’integrazione sempre più profonda e naturale.
Sviluppi futuri
Con un po’ di fantasia non risulta difficile immaginare entro pochi anni di poter cercare un hotel in cui trascorrere un fine settimana su Internet, prenotarlo e aggiungere la destinazione nel calendario. Una volta giunta la data della partenza, il sistema di infotainment scaricherà in modo del tutto automatico dal Web il percorso, tramite sincronizzazione con i server cloud, scegliendo la strada migliore e l’orario in cui mettersi al volante in base al traffico (finalmente si potrà parlare di partenze intelligenti, anzi smart). Ancora, prima di salire, l’impianto di condizionamento regolerà la temperatura interna così da rendere il viaggio piacevole fin dai primi chilometri e l’autoradio scaricherà una playlist musicale preparata sul tablet la sera precedente. Tutto questo senza dimenticare la fruizione dei servizi VoIP per chiamare i contatti della rubrica mentre si guida e la possibilità di effettuare ricerche online senza mai staccare gli occhi dalla strada, grazie alle tecnologie di riconoscimento dei comandi vocali. Nessuna di queste tecnologie deve ancora essere inventata: manca soltanto l’integrazione completa delle parti, ma la strada è già stata imboccata (ed ecosistemi di app quali Ford Sync AppLink ne sono la dimostrazione).
Alcune di queste applicazioni sono già equipaggiate dai veicoli più recenti, altre lo saranno presto e altre ancora le affiancheranno per rendere gli spostamenti in auto sempre più un’esperienza connessa e gradevole anziché un obbligo o un peso da affrontare ogni giorno. In un futuro non troppo lontano, inoltre, debutteranno anche funzionalità legate alle comunicazioni V2V (vehicle-to-vehicle), che consentiranno alle vetture di interagire tra loro rendendo la viabilità ancora più sicura, oltre all’interazione tra le vetture e la segnaletica stradale.