È una chiave, sembra una password

Così come la password sta diventando obsoleta in ambito Web, anche la tradizionale dell'auto è destinata al pensionamento: al suo posto soluzioni hi-tech.
È una chiave, sembra una password
Così come la password sta diventando obsoleta in ambito Web, anche la tradizionale dell'auto è destinata al pensionamento: al suo posto soluzioni hi-tech.

Da sempre considerata come lo strumento che permette l’accesso a qualcosa di riservato e personale, anche la chiave è interessata da un processo di evoluzione e progressiva smaterializzazione. Non più esclusivamente un oggetto fisico, tangibile e che richiede un’interazione attiva da parte di chi la usa, ma addirittura invisibile e al tempo stesso capace di garantire un livello di sicurezza inimmaginabile fino a qualche tempo fa. Non si sta parlando delle password impiegate nell’universo online o per l’utilizzo di servizi Web, ma di vere e proprie chiavi, che aprono porte e portiere, anche quelle delle automobili.

La chiave è intelligente

Stanno ormai per finire i tempi in cui prima di mettersi al volante è necessario rovistare in borsa o nelle tasche per trovare la chiave: le nuove tecnologie offerte dall’ambito automotive consentono di sbloccare le serrature semplicemente andando incontro alla vettura, grazie ad un sistema che individua l’approcciarsi del conducente. Ford, ad esempio, offre sui propri veicoli il Keyfree System. Il funzionamento è presto spiegato: avvicinandosi al veicolo il sistema presente a bordo avverte la presenza del telecomando ed è sufficiente tirare la maniglia per bloccare le serrature e salire. Allo stesso modo, allontanandosi l’abitacolo viene chiuso in modo automatico, il tutto senza bisogno di inserire la chiave nella toppa e girarla.

Lo stesso vale anche per il Power Button, ovvero il sistema di accensione che consente di avviare il motore con la semplice pressione di un pulsante. Chi condivide l’auto con i familiari può inoltre contare sulla personalizzazione automatica di alcune impostazioni, in base al riconoscimento del conducente da parte del mezzo, come la posizione degli specchietti retrovisori, l’altezza del sedile o addirittura l’ascolto delle stazioni radiofoniche preferite durante il viaggio.

http://www.youtube.com/watch?v=krolIok_w8Q

Un’altra tecnologia applicata al concetto di chiave è MyKey. In questo caso, come si può intuire già dal nome, è dedicata alla personalizzazione dell’esperienza di guida, consentendo ad esempio di regolare automaticamente impostazioni come la velocità massima raggiungibile o il volume della radio, adattando i parametri a uno o più guidatori. Come mostrato nel simpatico video dimostrativo, può tornare utile ai genitori che scelgono di affidare il proprio veicolo ai figli, contribuendo a rendere il loro viaggio più sicuro dalla partenza all’arrivo a destinazione.

http://www.youtube.com/watch?v=2WDxemzgHVk

Dalla chiave alla password e oltre

Si può dunque affermare che anche nel mondo delle quattro ruote l’accesso a ciò che è privato (in questo caso specifico l’automobile) sta adottando modalità del tutto simili e paragonabili a quanto avviene sul Web: se in quest’ultimo ambito l’accoppiata “nome utente-password” sembra ormai destinata nel breve periodo al pensionamento grazie all’avvento di sistemi evoluti come token USB, scansione dell’iride, riconoscimento facciale o smart login, anche per salire a bordo del proprio veicolo non è più necessario infilare la chiave nel nottolino.

Allo stesso modo, anche per avviare il motore basta il tocco di un pulsante o, lavorando con un po’ di fantasia, un giorno sarà possibile fare tutto in modo semplice e intuitivo con la propria voce: le tecnologie di riconoscimento vocale integrate oggigiorno in smartphone e tablet potrebbero infatti essere applicate anche all’auto. Spingendosi ancora più in là, anche se non di molto, non risulta difficile immaginare un futuro in cui sarà possibile avvicinarsi alla vettura e pronunciare semplicemente le propria destinazione, per poi salire a bordo e godersi il viaggio senza pensieri, lasciando che sia l’IA della guida autonoma ad occuparsi di tutto.

La perdita della materializzazione è dunque soltanto il primo passo: una volta perso anche il proprio ruolo, la funzione dell’identificazione passerà direttamente a sensori biometrici integrati nella vettura, superando un meccanismo di apertura vecchio di molti secoli (ed uguale a sé stesso in molti ambiti e non senza margini di fallacia).

L’evoluzione della chiave rappresenta dunque uno dei tanti tasselli che compongono il puzzle della mobilità di domani, sempre più intelligente, efficiente e connessa, in cui soluzioni hi-tech e sistemi avanzati sapranno rendere gli spostamenti su quattro ruote un’esperienza piacevole oltre che sostenibile.

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