Le potenzialità offerte dalle tecnologie legate alla realtà aumentata potranno in futuro apportare innovazioni anche al settore delle quattro ruote, come dimostra un progetto portato avanti da un team giapponese della Keio University. Il nome è già di per sé piuttosto esplicativo per capire di cosa si tratta: The Transparent Car.
Un’automobile trasparente, che permette a chi si trova al volante di vedere ciò che accade all’esterno dell’abitacolo, come se si guardasse attraverso la carrozzeria. Questo può tornare utile soprattutto per evitare incidenti durante le manovre, ad esempio evitando di urtare persone che transitano dietro al veicolo, non sempre facili da individuare con i soli specchietti retrovisori. Stando alle statistiche diffuse dalla National Highway Traffic Safety Administration questo tipo di sinistri causa ogni anno circa 70 decessi solo negli Stati Uniti, tanto che il governo a stelle e strisce ha stabilito che a partire dal maggio 2018 tutte le vetture commercializzate dovranno essere equipaggiate con una videocamera posteriore.
L’approccio della Transparent Car alla risoluzione del problema è però diverso. Alcuni obiettivi posizionati all’esterno dell’auto riprendono in tempo reale ciò che avviene nei dintorni della vettura, inviando le immagini ad un elaboratore (un tradizionale computer durante la fase sperimentale) che a sua volta le manda ad un proiettore, visualizzandole infine sulla superficie delle portiere e dei sedili dopo che sono state riflesse da uno specchio posizionato dietro il poggiatesta del conducente. In questo modo si ha quasi l’impressione che la vettura sia fatta di vetro o costruita con un qualsiasi altro materiale trasparente.
Per la visualizzazione delle immagini con la giusta prospettiva è necessario impiegare uno schermo RPT (Retroreflective Projection Technology), un tipo di pannello messo a punto appositamente per questo progetto dai ricercatori della Keio University. La struttura è composta da piccolissime sfere di vetro dal diametro di 50 micrometri, in grado di riflettere la luce mantenendo la stessa angolazione con la quale sono colpite. Questo aiuta a generare la proiezione in una sorta di 3D stereoscopico che illude l’occhio umano facendogli credere di guardare attraverso la carrozzeria.
Un sistema di certo innovativo, ma ancora ben lontano da un possibile impiego commerciale. I primi test sono stati condotti con risultati incoraggianti (basta dare uno sguardo al video allegato) su una Toyota Prius. La tecnologia funziona anche se sul sedile posteriore ospita un passeggero.