Giunge come un fulmine a ciel sereno la secca decisione del Garante della Privacy relativamente al monitoraggio delle reti p2p.
Infatti, l’Autority avrebbe posto dei freni circa il controllo degli utenti che condividono file protetti da copyright.
È stata chiusa l’istruttoria del “caso Peppermint” che, mediante una società informatica svizzera, aveva svolto un controllo (aveva spiato) delle reti peer to peer.
Lo scopo della Peppermint, che era riuscita ad intercettare vari IP, era quello di risalire ai nomi degli utenti per ottenere un risarcimento danni.
Il Garante ha stabilito che è vietata questa tipologia di monitoraggio e con un provvedimento ha obbligato tutti gli operatori, che hanno effettuato tali controlli, a cancellare entro il 31 Marzo tutti i dati personali precedentemente acquisiti.