Si è soliti pensare alle self-driving car come a veicoli ancora ben lontani dal poter risultare economicamente accessibili al grande pubblico e, in effetti, allo stato attuale la guida autonoma è ancora ferma ad una fase di sperimentazione che vede il coinvolgimento di costosi prototipi messi a punto da gruppi come Google (attraverso la divisione Waymo di Alphabet), Uber e Ford solo per fare alcuni esempi. C’è però una realtà che mira a cambiare le carte in tavola: AutoX.
Il suo fondatore e CEO, Jianxiong Xiao, mira rendere questo tipo di veicoli alla portata di tutte le tasche, attraverso un sistema basato sull’impiego di webcam da 50 dollari. La startup è finita sotto i riflettori nei giorni scorsi, con la presentazione del progetto dal palco dell’evento EmTech Digital organizzato dal MIT e andato in scena nella città di San Francisco. A ispirarlo il fatto di essere nato e cresciuto in una famiglia povera della Cina, senza la possibilità di recarsi al mare fino al compimento della maggiore età, nonostante fosse distante solo poco più di 30 Km. La sua posizione è molto chiara e punta dritta al futuro della mobilità intelligente.
La guida autonoma non dovrebbe essere un lusso.
Le sette webcam utilizzate (al posto di costosi LiDAR, moduli GPS per la geolocalizzazione, telecamere sofisticate ecc.) sono quelle prodotte Logitech e già nei negozi. Vengono equipaggiate sulla parte frontale del veicolo in modo tale da ricreare un’immagine a 360 gradi dell’ambiente circostante. Questa è poi elaborata da un software sviluppato ad hoc e basato sull’impiego dell’intelligenza artificiale. I primi test hanno restituito risultati incoraggianti in diverse condizioni di guida, anche con scarsa illuminazione e condizioni meteo avverse. Ovviamente, prima che un sistema di questo tipo possa avere uno sbocco commerciale, dovranno essere apportati perfezionamenti e si renderà necessario l’ottenimento delle certificazioni relative alla sicurezza.