Dopo 13 anni di attesa, finalmente il pubblico è tornato ad immergersi nel fantastico mondo di Pandora con Avatar 2: La Via dell’Acqua, il sequel del film di James Cameron che ha rivoluzionato il cinema con la sua visione in 3D e il suo messaggio ambientalista.
Il film, disponibile in streaming su Disney+, riprende le avventure di Jake Sully (Sam Worthington), l’ex marine che ha abbandonato il suo corpo umano per vivere tra i Na’vi, gli abitanti blu di Pandora, insieme alla sua compagna Neytiri (Zoe Saldana) e ai loro figli.
Questa volta, però, la famiglia dovrà affrontare una nuova sfida: lasciare la loro casa nella foresta e esplorare le regioni sottomarine del pianeta, dove si nascondono meraviglie e pericoli. Sullo sfondo, la minaccia dei terrestri guidati dal colonnello Quaritch (Stephen Lang), che non hanno rinunciato al loro piano di sfruttare le risorse di Pandora a costo di distruggerne l’ecosistema.
L’importanza del messaggio ecologista di Avatar 2 La Via dell’Acqua
Avatar 2: La Via dell’Acqua non è solo un film spettacolare e avvincente, ma anche un film profondamente ecologista, che rinnova il suo impegno a sensibilizzare lo spettatore sul rispetto della natura e della biodiversità.
Il film infatti ripropone il tema della connessione tra tutti gli esseri viventi che caratterizzava il primo Avatar, mostrando come i Na’vi siano in grado di comunicare con le piante, gli animali e gli spiriti del loro mondo attraverso una rete neurale che li lega. Questa visione si ispira alla filosofia della deep ecology, che considera la vita come un tutto organico e interdipendente, in cui ogni forma ha un valore intrinseco e un diritto ad esistere.
La pellicola contrappone allora questa visione a quella dei terrestri, che invece rappresentano l’antitesi dell’ecologia: una civiltà egoista e violenta, che ha reso invivibile il proprio pianeta e che ora cerca di colonizzare altri mondi senza alcun riguardo per le loro culture e i loro equilibri. Il film denuncia così la logica dello sfruttamento e della guerra che domina la nostra epoca, in cui la plastica invade i mari, l’inquinamento avvelena l’aria e l’industria bellica alimenta i conflitti.
Avatar 2: La Via dell’Acqua non si limita però a lanciare un messaggio ecologista attraverso la sua trama, ma anche attraverso la sua produzione. Il film infatti è stato realizzato seguendo pratiche ecofriendly, come l’utilizzo di un impianto fotovoltaico da cinque milioni di dollari per alimentare il set e la riduzione delle emissioni di CO2 grazie all’impiego di mezzi elettrici. Inoltre, la produzione ha collaborato con varie organizzazioni ambientaliste per sostenere progetti di conservazione e sensibilizzazione in diverse parti del mondo.
Avatar 2: La Via dell’Acqua è quindi un film che fa sognare e riflettere allo stesso tempo, offrendo al pubblico una visione alternativa di un mondo in cui l’armonia con la natura è possibile e auspicabile. Un film che ci invita a riscoprire il valore della vita in tutte le sue forme e a difenderlo dalle minacce che lo mettono a rischio. Un film incredibilmente ecologista, ora in streaming su Disney Plus.