Chi ha già avuto la possibilità di gustare la proiezione di Avatar, nuovo kolossal del regista James Cameron in arrivo nelle sale italiane il prossimo venerdì, avrà senza dubbio apprezzato lo stile fantasy delle ambientazioni. Pandora, il pianeta dei Na’Vi che fa da sfondo alla narrazione, è caratterizzato da lande incontaminate, ricoperte da una vegetazione fitta e colorata e popolate da bizzarre creature.
Coloro che poi hanno una certa familiarità con l’universo di World of Warcraft, avranno anche notato una forte somiglianza tra alcune scelte stilistiche adottate all’interno del lungometraggio, con quelle appartenenti al MMORPG di Blizzard.
Ad esempio, in Avatar ogni Na’Vi si lega in modo univoco ad una creatura volante, che lo accompagnerà per sempre senza poter essere cavalcata da altri, così come avviene con alcuni elementi dell’universo di WoW. Inoltre, il protagonista deve affrontare una prova per poter potersene appropriare, un po’ come succede ai personaggi di livello 70.
Le similitudini non si fermano qui: le piante fluorescenti della foresta sacra di Avatar ricordano da vicino quelle di Zangarmarsh e i più attenti hanno notato quella che potrebbe essere una sottile e raffinata citazione: durante una delle sequenze più concitate dell’intero film, il fuoco di un bombardamento colpisce un cavallo e la regia ne sottolinea l’agonia con uno slow motion che lo rende somigliante a quelli utilizzati dai warlock.
È possibile che James Cameron sia uno dei milioni di giocatori che popolano i server di World of Warcraft e che ne abbia attinto a piene mani per la realizzazione di Avatar?