Il suo nome è LiveKive e rappresenta la soluzione proposta da AVG per il backup di file e cartelle personali online. Improntato chiaramente al cloud computing, LiveKive vuole ritagliarsi una posizione di prestigio nel settore offrendo la possibilità all’utente di sfruttare a pieno tutto lo spazio a disposizione, che potrà variare a seconda del piano acquistato e potrà arrivare fino ad una dimensione teoricamente infinita.
Tali piani sono sostanzialmente tre: uno gratuito, che offre 5 GB di spazio per l’archiviazione di file, e due a pagamento che mettono a disposizione rispettivamente 25 GB per 50 dollari annuali e storage illimitato per 80 dollari. In nessun caso è presente alcuna restrizione relativamente alla banda utilizzata, mentre per quanto concerne il taglio che offre spazio senza limiti è presente un vincolo contrattuale che impedisce tuttavia di superare una certa quota prestabilita dalla società, che potrà variare a seconda delle analisi condotte dal gruppo ed ammonta al momento a 500 GB. Nel caso in cui tale soglia dovesse essere oltrepassata, AVG si preserva il diritto di applicare tariffe aggiuntive in base allo spazio consumato.
LiveKive cerca dunque di ricalcare le orme tracciate da prodotti quali Dropbox, Box.net o Mozy, distinguendosi esclusivamente per i costi lievemente inferiori rispetto ad alcuni di essi ed una serie di funzionalità di cui difettano altri. I dati inviati ai server della società saranno archiviati e cifrati tramite appositi algoritmi mirati a garantire la giusta privacy, con la possibilità di utilizzare alcuni strumenti forniti da AVG per automatizzare il backup in diverse piattaforme operative. Tutto quanto salvato sul proprio account sarà poi disponibile ovunque ci si trovi, anche in mobilità, grazie ad apposite applicazioni per Android e iOS. Tra le gli ambienti operativi compatibili manca però all’appello Linux, nonostante sia in fase di sviluppo un client destinato al pinguino.
I backup realizzati tramite LiveKive saranno di tipo incrementale, andando dunque a creare una sorta di cronologia delle modifiche effettuate ai file e riducendo al minimo la quantità di byte da inviare in remoto. Tra le opzioni offerte agli utenti figura inoltre la possibilità di scegliere file, cartelle o interi dispositivi da includere nei backup, lasciando poi all’applicazione ufficiale il compito di effettuare l’intero processo.