Le difficoltà con cui le borse hanno aperto il 2008 stanno trovato molto spazio sui mass media, soprattutto negli ultimi giorni.
Di “lunedì nero” in “lunedì nero”, i piccoli risparmiatori di tutto il mondo hanno seguito dapprima in modo distratto e quindi con sempre maggiore preoccupazione i capitomboli delle borse di tutto il mondo.
Questo tragico valzer si protrae ormai da alcune settimane: i massimi sui maggiori indici internazionali sono stati toccati, infatti, ai primi di ottobre del 2007.
La sensazione generale è quindi che l’azionario, dopo alcuni anni di forza e notevole tranquillità, sia di nuovo in una fase difficile. Alcuni dati, però, sono utili per analizzare la questione con maggiore dettaglio e distinguere diversi settori all’interno della categoria “azioni”, con risultati sorprendenti.
Negli 86 giorni di borsa, compresi fra il 5 Ottobre 2007 ed il 12 Febbraio 2008, il Mibtel ha perso il 18.74%, ben più degli statunitensi S&P500 e Nasdaq, il famoso indice dei titoli tecnologici. Il primo, infatti, ha limitato lo storno al 13.4% ed il secondo non è andato oltre il 16.55%, tutto sommato contenuto per un settore così volatile.