Baidu, il popolare motore di ricerca cinese, potrebbe presto debuttare nel dinamico settore della comunicazione istantanea online con l’applicativo Baidu Hi. Gli sviluppatori del motore di ricerca hanno lavorato per circa un anno al progetto, che sarebbe ormai completamente definito e pronto per le prime fasi di test. Terminata la sperimentazione interna, il software potrebbe essere rilasciato per alcuni beta test pubblici.
Mentre non è stato ancora comunicato un calendario ufficiale sulle possibili date di rilascio di Baidu Hi, la società cinese ha intensificato nelle ultime settimane la ricerca di nuovo personale per accrescere il gruppo di sviluppatori del suo primo messenger. Massimo riserbo anche sulle caratteristiche tecniche del nuovo applicativo, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe offrire, oltre ai tradizionali servizi di chat testuale, funzioni VoIP per la comunicazione vocale e in videoconferenza.
Quando sarà rilasciato, Baidu Hi dovrà fronteggiare il notevole successo di QQ, il primo sistema di messaging per numero di utenti in Cina. Secondo le statistiche fornite dalla società produttrice, QQ occuperebbe il 79% dell’intero mercato legato alla messaggistica online cinese con 289 milioni di account attivi. Cifra in cui sarebbero compresi i numerosi abbonamenti multipli al servizio, considerato che – secondo le ultime rilevazioni – gli utenti di Internet in Cina sarebbero all’incirca 210 milioni. Per Baidu, conquistare una buona parte del mercato dell’instant messaging non sarà dunque un’impresa semplice.
Il motore di ricerca cinese deve, inoltre, fronteggiare in questi giorni una nuova causa legale. Attraverso il suo portavoce, la Music Copyright Society of China ha recentemente comunicato che Baidu avrebbe fornito «l’ascolto, la trasmissione e la possibilità di scaricare musica in diverse forme sul suo sito web senza alcun permesso, ottenendo enormi guadagni dagli introiti pubblicitari grazie all’alto numero di contatti». Stando alle accuse, depositate presso la Corte di Pechino, Baidu avrebbe utilizzato illegalmente una cinquantina di file musicali senza i necessari permessi. Al motore di ricerca sono stati richiesti 140.000 dollari di risarcimento e la completa rimozione dei link, nei risultati di ricerca, verso i siti web che offrono l’opportunità di scaricare musica illegalmente.