Il futuro della mobilità è destinato a passare attraverso lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie legate alle self-driving car, a livello globale. L’ennesima conferma arriva dalla Cina, dove il gruppo Baidu (l’equivalente di Google per le ricerche online nel paese asiatico) ha presentato il suo progetto legato alla guida autonoma. Quella immortalata nell’immagine di seguito è la vettura realizzata, con un sistema di videocamere e sensori per mappare l’ambiente circostante.
Il gruppo ha dichiarato che il veicolo, ottenuto modificando una BMW Serie 3, ha portato a termine correttamente, senza problemi e guidando in modo del tutto indipendente dall’intervento umano, il suo primo viaggio nelle strade di Pechino, percorrendo un totale pari a circa 30 Km. Sono state imboccate strade secondarie e autostrade, effettuate svolte a destra e sinistra, inversioni a U, cambi di corsia e sorpassi. È il frutto di un progetto avviato nel 2013 e che porterà nei prossimi anni al debutto sul mercato della tecnologia, con tempistiche che al momento non è possibile stabilire con precisione. Per quanto riguarda bigG, il lancio è invece atteso indicativamente fra il 2018 e il 2020.
Gli obiettivi di Baidu e Google sono però differenti: mentre la società californiana punta al perfezionamento del sistema con il fine di metterlo a disposizione di tutti per gli spostamenti quotidiani, l’azienda cinese mira in primis a portare la tecnologia in ambiti come quello legato al trasporto pubblico, dove gli autobus a guida autonoma potranno un giorno attraversare le città senza alcun conducente a bordo, basando il proprio movimento su rotte predefinite e sempre uguali. Allo stato attuale, sembra dunque trattarsi di due progetti più complementari che destinati a competere. L’unica certezza è che da qui ad un decennio (o anche meno) le self-driving car saranno una realtà, il prodotto dell’esigenza di evolvere il concetto tradizionale di mobilità per renderlo maggiormente sicuro e innovativo.