Il giorno di Chrome OS è anche il giorno del Microsoft Annual Shareholder Meeting. Steve Ballmer si è dunque trovato a descrivere la bontà dei risultati Microsoft mentre a breve distanza c’era chi ne lasciava preludere un attacco velato. Ballmer giunge però al meeting con molte armi a disposizione: Windows 7 sta raccogliendo buone impressioni, le azioni del gruppo sono tornate ai livelli di quanto Vista non era ancora stato lanciato e per il futuro il gruppo nutre una maggior fiducia rispetto ai mesi passati.
Steve Ballmer, anzitutto, esprime per la seconda volta nel giro di poche settimane l’idea per cui Windows 7 stia ottenendo performance di vendite «sensazionali». Il CEO di Redmond non offre cifre ufficiali, ma lascia intendere come dal 22 Ottobre in poi i numeri siano aumentati ad alto ritmo, giungendo oggi a cifre doppie rispetto a tutte le altre versioni di Windows (ottenuti in pochi giorni i risultati che Vista è riuscito a raccogliere solo nel giro di 6 mesi). Cifre di questo calibro indicano introiti importanti e non è un caso quindi se a Wall Street il titolo MSFT è tornato verso quota 30 dollari.
Ballmer ha inoltre spiegato che i risultati della pubblicità “I’m a Pc” hanno denotato esiti positivi: una maggior fetta di utenza di giovane età avrebbe scelto Windows 7 invece di prodotti Apple, il che sarebbe pertanto buon segno. Windows, in seguito alla debacle di Vista, avrebbe visto scendere il proprio mercato sia pur se in modo non sostanziale, regalando così spiragli di possibilità alla concorrenza. Con l’arrivo di Windows 7 il gruppo ha tutte le intenzioni di tornare a crescere, chiudendo nuovamente la strada ed imponendo alle masse il proprio prodotto sulla base di una ritrovata innovazione, migliorata efficienza e prezzi indicati come minori rispetto al diretto concorrente. Ballmer risponde a tono anche alle punzecchiature di chi chiede spiegazioni per la logorata immagine del gruppo: «in parte è marketing, in parte è lifestyle. Il 96% degli utenti ha scelto Windows. La cosa non ci deve lasciar dormire sugli allori». Se Apple festeggia la sua piccola fetta di mercato, però, allora Microsoft deve festeggiare la propria piccola fetta di mercato nella ricerca online.
La prossima sfida è il mobile. L’iPhone ha sparigliato il gioco, Nokia si è trovata spiazzata ma ha risposto, Android si è infilato nelle lande vuote di questo nuovo mercato e Windows Mobile si è fermato ad una contraddittoria versione 6.5. Con Windows Mobile 7, insomma, l’utenza si attende qualcosa di diverso e Microsoft promette di aver messo già in campo un gran numero di sviluppatori per cercare la migliore delle soluzioni per il futuro mobile del gruppo.
Una ulteriore nota di interesse giunge in relazione alla possibile presenza di una backdoor segreta in Windows 7 per facilitare le indagini federali in ambito informatico. Trattasi infatti di una leggenda metropolitana che torna ciclicamente e che Richard Schaeffer, responsabile NSA, ha involontariamente rilanciato spiegando come l’agenzia per la sicurezza interna degli USA abbia collaborato con Microsoft nello sviluppo del nuovo sistema operativo. Redmond spiega ora, in risposta alle accuse della Electronics Privacy Information Center (EPIC), come in realtà non vi sia nessuna backdoor o tecnologia similare, ma che semplicemente l’agenzia ha cooperato (così come collabora con Cisco) per lo sviluppo del Security Compliance Management Toolkit. Il Grande Fratello, insomma, non passa da Windows 7.