È uno Steve Ballmer a 360 gradi quello che, in un’intervista a Forbes, ha parlato di Bill Gates, Steve Jobs e di Microsoft. È soprattutto l’azienda di Redmond, della quale Ballmer è attuale amministratore delegato, ad offrire degli spunti di riflessione.
Fra i traguardi importanti della società e della sua storia ci sono il lancio del PC IBM nel 1981 e di Windows 95, che ha portato il computer nel mercato mainstream e ha permesso ai consumatori di emanciparsi dal DOS. E tra questi grandi eventi, Steve Ballmer inserisce Windows 8, il cui esordio dovrebbe, secondo le parole del focoso CEO, inaugurare un nuovo ciclo per quanto riguarda mobilità e nell’interfaccia.
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Quando è il momento di affrontare il calo del valore di Microsoft nell’ultimo decennio, Ballmer dichiara che ci sono comunque 1,3 miliardi di persone che usano i computer, oggi, con Microsoft che può concentrarsi su diversi prodotti, a partire da Windows 8, e passando da Office fino al recente Surface.
L’azienda, quindi, ha davanti a sé diverse sfide: se in passato Microsoft era sinonimo solamente di sistemi operativi, oggi è presente anche nel salotto di casa, con dispositivi come la Xbox 360, oppure si è estesa con servizi come Bing. E proprio Bing è un esempio di come il lavoro dell’azienda sia cambiato: pur non avendo portato un ritorno economico, il motore di ricerca offre un servizio differenziato e più rivolto al sociale, grazie alla partnership con Facebook. E non va dimenticato il recente tablet, Surface, oppure all’adozione dei servizi cloud e il rilancio del brand Hotmail.
Ripensando ai dodici anni passati come CEO di Microsoft, Steve Ballmer non può che riflettere sui cambiamenti di questo periodo: nel 2000 Internet era appena agli inizi, e non esistevano prodotti come Xbox, Skype o Bing. In tutti questi anni c’è stato anche l’addio di Bill Gates.
Ballmer ha avuto anche occasione di parlare di Steve Jobs, fondatore e CEO dell’azienda che è stata e continua ad essere rivale di Microsoft. Una rivalità che, secondo Ballmer, ha costretto entrambe le aziende ad aumentare costantemente la propria posta in gioco. L’influenza di Steve Jobs, comunque, continua a farsi sentire in termini di buon lavoro per quello che Apple sta ancora facendo.