Microsoft c’è, sta arrivando. La promessa è di Steve Ballmer il quale, facendo il punto della situazione alla luce del profilo finanziario della propria azienda, combatte su due fronti: afferma i successi ottenuti sul core business e chiede fiducia relativamente alle nuove attività che Microsoft sta per mettere in piedi. Il suo intervento è a 360 gradi, partendo dal cloud e finendo all’iPad: lo scopo da perseguire è convincere la comunità finanziaria della bontà dei progetti in atto, tenendo alta la fiducia attorno al titolo e confermando una volta di più il ruolo di Microsoft nel mondo dell’innovazione.
La nota più interessante è quella relativa ai progetti sui tablet pc. Ballmer, infatti, parte da un mea culpa spiegando che l’iPad ha finora venduto più di quanto lo stesso CEO Microsoft non avesse previsto. Ma tale situazione è presto smontata: Microsoft spiega che anche nei netbook l’open source era partita avvantaggiata, ma in seguito Microsoft ha recuperato per imporre Windows e catturare il mercato. Così sarà anche in questo caso: Ballmer spiega che ci sono ancora i margini per imporsi e che presto (ma senza offrire date ulteriori) Windows sarà la base su cui lavoreranno molti device che i partner stanno definendo prima della commercializzazione.
Senza inseguire Apple, però: Microsoft riafferma il proprio credo in Windows e nell’uso di software che non siano limitati dalle necessità dell’hardware. Tale approccio fu fallimentare ai tempi degli Ultra Mobile Pc, ma oggi il problema si ripropone con evoluzione tecnologica, economie di scala e contesto concorrenziale ben differente. Il prossimo anno, soprattutto, potrebbe essere quello della svolta: le nuove piattaforme in arrivo da Intel dovrebbero permettere il salto di qualità e Microsoft vorrà farsi trovare pronta all’appuntamento nel momento in cui l’hardware allungherà la mano offrendo a Windows basi migliori su cui potersi esprimere.
Ballmer ricorda inoltre come il proprio gruppo si regga oggi su più core business attorno ai quali l’azienda ha differenziato il proprio impegno per meglio equilibrare i propri investimenti. Il gruppo, insomma, respinge l’idea per cui Windows e Office siano gli unici motivi di impegno e riafferma nomi quali Xbox, Windows Server, Bing o Windows Phone. Il settore enterprise è ad oggi quello di maggiore importanza (pesando per il 35,8% della base utenti) e, mentre le aziende tornano poco alla volta a crescere, i conti Microsoft si rimettono progressivamente a posto con il recente exploit trimestrale a dimostrazione dello stato di buona salute dell’azienda.
Il cloud computing, soprattutto, è il futuro: il gruppo sta già raccogliendo buoni risultati e, soprattutto, può contare su una base di nuovi clienti in continua crescita. Ballmer è però conscio del fatto che la corsa al cloud è soltanto ai primi passi e che la concorrenza nel settore sarà ampia: Microsoft sta preparando da tempo il grande salto ed ora il CEO presenta il proprio “all in” pieno di fiducia.