Si chiama Bamboo ed è il primo cellulare biodegradabile. Lo si utilizza ed una volta esaurito il suo ciclo vitale lo si getta nel cassonetto dei rifiuti organici come gli avanzi del cibo o le foglie secche.
I telefonini, come non tutti sanno, fanno parte della categoria dei rifiuti speciali, ovvero quei rifiuti per il cui smaltimento è richiesto un procedimento complesso. Bamboo tuttavia, secondo il suo designer Gert-Jan van Breugel, non rientrerebbe in questa categoria, essendo quasi interamente biodegradabile.
Attualmente Bamboo è solamente un prototipo ma, stando alle ultime dichiarazioni, la produzione in volumi non sembrerebbe un problema.
“Un miliardo di cellulari prodotti nel mondo ogni anno e solo il 10% viene riciclato. Un utente medio sostituisce il proprio telefonino ogni 18 mesi. Tutto questo ha un notevole impatto sull’ambiente: 36 kg di CO2 vengono utilizzati per produrre un telefonino di 90 grammi. Per ridurre questo impatto è ora di ripensare ai materiali di cui sono fatti i cellulari e a come li ricarichiamo”.
Da questo presupposto prende origine il progetto Bamboo. Si tratta di un cellulare, che sarà possibile gettare semplicemente nella spazzatura, una volta eliminata batteria e componenti elettroniche. Come spiegato da van Breugel: “Poche settimane dopo, il case comincerà a disintegrarsi e i semi di bambù al suo interno inizieranno a germogliare. Dopo alcuni mesi saranno divenuti una pianta, compensando l’impatto ambientale del processo produttivo del telefonino”. L’involucro è infatti realizzato in un materiale plastico biodegradabile, realizzato partendo da materiali quali mais e bambù.
Sebbene l’idea alla base del progetto non sia del tutto nuova, Bamboo potrebbe riscuotere un discreto successo grazie a tutti quegli utenti attenti alle problematiche ambientali, che specie in Italia crescono di anno in anno. Innovativo invece il sistema di ricarica che, con l’utilizzo di una manovella azionata per pochi minuti, permette di utilizzare il dispositivo per la durata di una breve chiamata consentendo così di risparmiare ogni anno parecchia energia elettrica, specialmente se il calcolo viene fatto non sul singolo dispositivo ma su vasta scala. Per ridurre i consumi, Bamboo non integra dispositivi particolarmente voraci di energia ed utilizza un display monocromatico particolarmente parsimonioso.