Il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto il punto sul Piano Nazionale Banda Ultralarga (BUL). Nel corso di due incontri, è emersa una situazione piuttosto paradossale e grave. I lavori di posa della fibra ottica nelle aree bianche, quelle a fallimento di mercato, procedono come da programma. Tuttavia, nonostante l’infrastruttura sia pronta, nessun operatore ha ancora deciso di avviare la commercializzazione dei servizi a banda ultralarga.
Più nello specifico, durante questi incontri effettuati dal MISE, è emerso che in 138 Comuni ad intervento diretto, l’infrastruttura BUL è stata completata, ma nessun operatore di TLC ha attivato la fornitura di servizi agli utenti. Al termine delle riunioni, il MISE ha espresso l’auspicio che gli operatori manifestino interesse a fornire i servizi agli utenti residenti nei 138 Comuni indicati, offrendo così ai cittadini e alle imprese il massimo livello di connettività possibile.
Quanto emerso è sicuramente molto grave. Il Piano Nazionale Banda Ultralarga (BUL) sta procedendo speditamente ma questo progetto riguarda solamente la realizzazione delle infrastrutture di rete ma non la commercializzazione delle offerte che è a discrezione degli operatori.
Non ci sono dettagli sul perché i provider non abbiano lanciato le loro offerte di connettività in queste zone ma è lecito pensare che dietro a questa scelta ci sino motivazioni economiche. Le aree bianche, infatti, per loro struttura, non garantiscono ritorni economici certi.
La speranza, a questo punto, è che questa situazione si sblocchi e che anche questi 138 comuni possano accedere a soluzioni di connettività a banda ultralarga.
Infine, il MISE ha condiviso anche alcuni dettagli per quanto riguarda il SINFI e il progetto Wifi.Italia.it. Il MISE ha affrontato l’aspetto relativo alla tempistica per l’avvio delle azioni di potenziamento sul territorio grazie ai fondi messi a disposizione dal Governo per la realizzazione di questi importanti progetti (5 milioni per il Sinfi e complessivi 53 milioni per Wi-Fi Italia).