Probabilmente, i dati resi noti dall’Osservatorio per la banda larga Between, sorprenderanno un po’ la maggior parte dei lettori, in quanto sembrano indicare una tendenza che sovverte quanto spesso viene detto riguardo la situazione di un’Italia spaccata in due relativamente ai dati di sviluppo e innovazione.
Stando a quanto evidenziato dall’Osservatorio, la diffusione della banda larga in Italia è più ampia nelle regioni del Sud invece che al nord, facendo guadagnare alle aree del mezzogiorno un insolito quanto gradito primato su un aspetto tanto importante per lo sviluppo dell’intera nazione.
Nonostante ben 901 comuni, nel totale dell’intera Italia, non risultino ancora raggiunti da una connessione di almeno 2 megabit al secondo, il quadro che emerge vede una situazione decisamente migliore in regioni come la Puglia, dove oltre il 95% della popolazione e il 92% dei comuni può usufruire di una connessione a Internet veloce, mentre seguono “a ruota” le due principali isole, Sardegna e Sicilia, che precedono a loro volta Campania e Calabria.
Più attardate invece le regioni del centro e del nord Italia, che vedono posizionato, appena dietro le regioni del sud, il Trentino Alto-Adige, che stacca di una posizione la Lombardia e di tre il Lazio, nono in questa speciale graduatoria, mentre risultano attardate il Veneto, dodicesimo, e la Toscana, che chiude la classifica presentando una copertura del 40% di comuni raggiunti da una connessione veloce.
La ragione principale della discrepanza tra i dati che, solitamente, vedono il nord come modello di innovazione e sviluppo da imitare, e un sud che spesso mostra difficoltà nel reggere il passo dei ritmi di ammodernamento richiesti in ambito economico e nelle infrastrutture, pare stare anche in una questione di carattere orografico, almeno secondo quanto spiegato dagli esperti dell’Osservatorio.
Lo studio in oggetto prende infatti in considerazione l’ADSL diffusa tramite cavi, un tipo di connessione talvolta economicamente difficile da realizzare in presenza di zone altamente montuose come sono molti territori del nord, ragion per cui ci si ritrova con una certa difficoltà a coprire come si deve questo tipo di regioni, con il risultato però di ritardarne la crescita e di penalizzare le aziende locali.
Tuttavia è difficile dire se questo ritardo del nord sia unicamente imputabile a motivazioni territoriali, d’altronde sembrerebbe che al sud si siano comunque fatti dei passi avanti anche dal punto di vista dell’incentivazione all’utilizzo di Internet, un aspetto che ha forse dato un certo impulso alla domanda, facendo diventare più redditizi gli investimenti nel settore in queste zone,
Comunque sia, è chiaro che servirebbero ulteriori investimenti strutturali importanti per uniformare la situazione e consentire una diffusione armonica, in tutto il territorio nazionale, della banda larga.