Ecco l’ennesima provocazione estiva: accesso gratuito wi-fi in banda larga in tutte le biblioteche pubbliche italiane.
Dall’antichità ai tempi moderni, con l’avvento delle biblioteche digitali, si è intesa la biblioteca come collezione di libri o altri artefatti che vengono condivisi e fruiti da diverse persone che singolarmente non potrebbero affrontarne tutta l’acquisizione e la gestione.
Nell’era moderna, l’informatizzazione dei cataloghi ha consentito una ampia condivisione di queste preziose risorse comuni facilitandone il reperimento.
Internet, come strumento di diffusione e talvolta conservazione della conoscenza umana sta assumendo, pur con i suoi limiti, un ruolo sempre più preponderante in questo processo e sempre maggiore sarà la sua funzione informativa e formativa.
Attualmente la maggior parte delle biblioteche pubbliche italiane offrono l’accesso ad internet gratuito per la consultazione del Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN On-line), spesso dagli stessi PC da cui si consulta il catalogo locale.
Alcune di esse offrono un servizio a pagamento (es. Vimercate), altre un servizio gratuito per progetti di studio o ricerca (es. San Secondo P.se) e altre un servizio completamente gratuito con assistenza agli utenti (es. Pistoia).
Sebbene si ravvisi l’esigenza di una regolamentazione del servizio, ovvi problemi relativi allo scarico di software e documenti (virus, copyright, ecc.), problematiche legate al filtraggio ed alla censura di contenuti (protezione dei minori, comune senso del pudore, ecc.) e all’organizzazione del servizio (dislocazione delle postazioni, istruzione e assistenza, prenotazioni, ecc.), si ritiene che nell’ambito bibliotecario si debba fornire un accesso libero e gratuito senza l’applicazione di tariffe così come avviene per la consultazione dei quotidiani.
Personalmente credo che così facendo si potrà contribuire alla crescita culturale e civile della nostra nazione. Voi cosa ne pensate?