Nel non già positivo panorama delle TLC nostrane, si evidenzia un’ulteriore spaccatura tra le Regioni che hanno comunque cercato di investire nella banda larga e tra quelle che invece sono rimaste al palo. Secondo il “Rapporto sull’Innovazione nell’Italia delle Regioni“, voluto dal Censis, l’Italia è quasi perfettamente spaccata in due per quanto riguarda le infrastrutture TLC. Le differenze tra Nord e Sud sono molto marcate anche se con qualche eccezione. Una situazione molto grave, perché il nostro Paese, come tutti i Paesi Europei, deve rispettare alcuni punti ben precisi della famosa Agenda Digitale Europea.
Secondo la ricerca, le Regioni più “innovative”, con il più alto grado di copertura della banda larga sono: il Lazio con il 75%, la Campania con il 72%, la Liguria con il 69,5%, la Lombardia con il 63%, la Sicilia e la Puglia con il 62% ed infine l’Emilia Romagna con quasi il 61%. Le Regioni più ritardatarie sono invece: Valle d’Aosta con il 43%, il Molise con il 39% e la Calabria con il 36%.
Nello specifico, il Trentino è la Regione con la più alta penetrazione della banda larga e il Lazio è la Regione con il maggior uso di computer nelle famiglie.
Numeri in ogni caso davvero preoccupanti che si riflettono anche sul grado di utilizzo del computer e sul livello di alfabetizzazione informatica degli utenti. Numeri sui quali si dovrebbe riflettere seriamente per impostare un “vero” progetto per lo sviluppo delle TLC nel nostro Paese.