Banda larga, l'utente ha meno di quel che paga

Secondo uno studio della Commissione Europea, gli utenti ricevono solo il 74% della velocità pubblicizzata nelle offerte di connettività a banda larga.
Banda larga, l'utente ha meno di quel che paga
Secondo uno studio della Commissione Europea, gli utenti ricevono solo il 74% della velocità pubblicizzata nelle offerte di connettività a banda larga.

Molti utenti probabilmente useranno la frase “scoperta dell’acqua calda” dopo aver letto il risultato dello studio effettuato dalla Commissione Europea: i consumatori non usufruiscono della velocità di connessione promessa dagli operatori telefonici. Gli utenti ricevono solo il 74% delle prestazioni pubblicizzate dal servizio a banda larga fissa per cui pagano l’abbonamento. I test sono stati effettuati a marzo 2012 e hanno coinvolto circa 9.000 residenti nei 27 paesi dell’Unione Europa, in Croazia, Norvegia e Islanda.

Le misurazioni sono state eseguite dagli specialisti di SamKnows, che ha già condotto simili progetti negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Tutti i provider indicano la velocità di download e di upload nelle loro offerte con frasi del tipo “fino a XX Mbps“. Queste sono le velocità nominali utilizzate come slogan pubblicitario. In realtà, le prestazioni reali sono inferiori (in alcuni casi addirittura scadenti), in quanto la qualità del collegamento dipende da numerosi fattori, tra cui la distanza dalla centrale, la vetustà dei doppini telefonici o, come dicono gli addetti ai lavori, la saturazione delle “piastre”, ovvero l’eccessivo numero di utenti.

Le ricerche mostrano che in Europa tra il 27% e il 41% degli abbonati ad Internet sostiene di non usufruire della velocità di download dichiarata nei termini di contratto. E quasi la metà degli abbonati europei afferma di incontrare, alcune volte, difficoltà di accesso ai contenuti o alle applicazioni online a causa di una velocità o capacità di connessione insufficiente.

I risultati dello studio dimostrano come gli utenti ricevano dai provider un servizio molto al di sotto di quanto promesso a livello promozionale. I servizi xDSL forniscono solo il 63,3% della velocità di trasmissione pubblicizzata, contro un miglior 84,4% delle reti FTTx. La velocità media in download in Europa è 19,47 Mbps (74% di quella pubblicizzata) durante le ore di punta (dalle 19 alle 23): 41,02 Mbps per le connessioni in fibra ottica, 33,10 Mbps per quelle via cavo e 7,2 Mbps per i servizi xDSL. La velocità media di upload corrisponde invece all’88% di quella nominale (5,02 Mbps).

Performance rete in Italia

Performance della rete in Italia

In base ai test effettuati, l’Italia è in linea con gli altri paesi in cui la banda larga viene fornita con tecnologia xDSL. La velocità di download è il 60,4% di quella nominale, mentre la media europea è pari al 60,3%. La velocità media effettiva è 5,91 Mbps (media europea 7,23 Mbps). Situazione analoga per l’upload: 85,1% è il rapporto tra velocità reale e nominale, mentre la velocità effettiva è 0,53 Mbps (media europea 0,71 Mbps). Dove l’Italia primeggia (in senso negativo) è nel dato relativo alla perdita dei pacchetti, tipica delle connessioni xDSL veicolate mediante vecchi doppini in rame: la percentuale nel nostro paese è dell’1,76% contro una media europea dello 0,62%. Solo Malta ci supera con l’1,89%, dimostrando quanto problematico sia lo stato di salute dell’infrastruttura in uso nel nostro paese.

La conferma giunge anche dai dati pessimi ottenuti in termini di velocità di caricamento delle pagine o di risoluzione dei DNS: in entrambi i casi il nostro paese è tra i peggiori dell’area europea (con particolare problematicità in relazione ai tempi dei DNS, ove l’Italia è la peggiore in assoluto), con performance ben al di sotto della media UE. Il che non va a soltanto a detrimento dell’esperienza d’uso: è dimostrato come pochi decimi di secondo possano essere fondamentali per le performance di un sito Web o di una attività di e-commerce, riversando pertanto un danno diretto sull’intero ecosistema online italiano.

Tempi di risoluzione dei DNS

Tempi di risoluzione dei DNS

Lo studio della Commissione Europea terminerà alla fine del 2014. Chi volesse partecipare può compilare il form presente all’indirizzo www.samknows.eu. Gli utenti selezionati dovranno collegare una Whitebox al proprio modem/router per stabilire la velocità e le prestazioni della connessione a banda larga.  L’esperimento è pertanto analogo a quello già messo in campo nel nostro paese da Misura Internet, al quale ora si rivolgerà l’attenzione in virtù della gravità della situazione fotografata dai dati misurati a livello europeo.

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Secondo Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione Europea, il rapporto ha anzitutto una funzione informativa per dar vita alla necessaria consapevolezza tra gli utenti:

Questa tipologia di dati serve ai consumatori perché possano fare delle scelte consapevoli ed è per questo che l’esercizio verrà ripetuto. Consideriamo questi primi dati come un’ulteriore prova della necessità di creare un mercato unico realmente connesso

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