Per il mese di maggio è prevista la partenza del nuovo sito “Banda Ultra Larga – Piano Strategico” che consentirà a tutti i cittadini di controllare lo stato di avanzamento della realizzazione della rete a banda ultralarga previstia dal piano strategico del Governo. Trattasi di un piano ambizioso che ha come obiettivo quello di portare connettività sino a 100 Mbps almeno all’85% della popolazione entro il 2020 come richiesto dall’Agenda Digitale Europea (almeno il 50% della popolazione a 100 Mbps ed il 100% a 30 Mbps).
Il restante 15% della popolazione non sarà, comunque, tagliato fuori perchè l’obiettivo è quello di garantire a loro l’accesso a connettività ad almeno 30 Mbps. La banda ultralarga non è solamente una banale connessione in grado di offrire ampia quantità di banda perchè è in realtà il baricentro di una rivoluzione di più ampio respiro. Grazie alla banda ultralarga, i cittadini italiani potranno accedere a tutta una serie di servizi di valore aggiunto prima a loro preclusi. Grazie a questi servizi di connettività, gli italiani potranno accedere più rapidamente alle informazioni semplificando l’accesso alla burocrazia. La rete potrà collegare agevolmente i cittadini con gli uffici rendendo tutto il sistema più rapido, snello ed efficiente.
Rete a banda ultralarga che contestualmente permetterà anche a scuole, uffici ed imprese di comunicare più rapidamente e di risultare più competitive. Una cultura maggiormente digitale permetterà, anche, di creare nuove generazioni che possano essere protagoniste di questa rivoluzione tecnica.
Collaborare insieme per un’Italia digitale
Il piano strategico per la banda ultralarga è definito nazionale non solo per il suo ampio respiro ma perchè tutti dovranno fare la loro parte. Governo, regioni ed imprese, tutti questi soggetti dovranno lavorare all’unisono per raggiungere gli obiettivi di digitalizzazione del paese. In questo modo sarà possibile garantire un’avanzamento dei lavori ordinato e senza sprechi.
Il Governo concentrerà maggiormente la sua attenzione sulle Aree Bianche, quelle definite a “fallimento di mercato”. Trattasi di zone del paese dove gli investimenti per la posa della fibra ottica non potrebbero essere compensati da un ritorno economico certo. In queste aree i privati non intendono intervenire direttamente ed è qui che si concentreranno gli interventi dello Stato e delle regioni.
A maggio 2016 partiranno, proprio per questo, i primi bandi che assegneranno i fondi necessari ai lavori di copertura per queste zone del paese. Sul piatto ci sono 3 miliardi di euro: 1,6 messi dallo Stato e 1,4 di fondi europei messi dalle regioni.
Arriveranno poi alcuni strumenti da concordare con l’Unione Europea per stimolare l’adozione e lo sviluppo della connettività a banda ultralarga come voucher per i cittadini ed incentivi agli investimenti. 2,7 miliardi di euro sul piatto di cui 1,3 già stanziati.
La trasparenza nella gestione del piano è garanzia della sua attuazione e punta ad aprire al massimo l’accesso a tutti i soggetti che vorranno prendere parte alla sua realizzazione. Proprio per questo a maggio partirà il sito “Banda Ultra Larga – Piano Strategico” dove i cittadini potranno seguire l’evoluzione del progetto di digitalizzazione nazionale.