L’India sta diventando il centro nevralgico dello sviluppo ICT mondiale. Il paese delle contraddizioni vedrà entro breve un nuovo nome aggiungersi alla lista delle multinazionali dell’informatica che hanno deciso di investirvi ingenti risorse: Microsoft. Da tempo IBM esprime viva considerazione per le opportunità indiane ed ora nel giro di pochi mesi è già possibile annoverare l’impegno di Google, Cisco, Intel e Microsoft. Le principali attenzioni sono sull’area di Bangalore, area destinata ormai a divenire la Silicon Valley orientale.
I motivi sono di varia natura e dipingono una congiuntura particolarmente favorevole sia per quanto concernente le previsioni di crescita, sia per il basso costo della manodopera disponibile, sia per la qualità dei cervelli a disposizione: da tempo tali multinazionali hanno espresso l’intenzione di investire al fine di esportare dapprima manodopera per poi formarla direttamente sul posto (Bill Gates in una intervista pubblica ammonì solo poco tempo fa gli Stati Uniti perchè la mancanza di manodopera di qualità dall’estero stava divenendo un collo di bottiglia allo sviluppo statunitense).
Gates si è recato di persona in India a portare le proprie promesse: 1.7 miliardi di dollari di investimento e 3.000 nuovi posti di lavoro, queste le cifre dell’immediato per l’avventura indiana di Microsoft. Entro 4 anni la forza lavoro Microsoft in India verrà dunque quasi raddoppiata, mentre l’investimento andrà a sommarsi al duplice miliardo di dollari proveniente da Intel e Cisco Systems. L’arrivo di Microsoft e l’insediamento del 4° maggiore centro di sviluppo del gruppo al mondo (dopo USA, Europa e Cina) porterà con sé i vantaggi derivanti dall’indotto, dagli investimenti sociali nelle scuole e dai capitali che la “Bill and Melinda Gates Foundation” stanno portando alla causa contro AIDS e tubercolosi.