Secondo il Financial News London, Barclays non permetterà più ai clienti di convertire valuta reale in moneta crittografica. Il progetto, più volte annunciato, avrebbe dovuto concretizzarsi nel giro di poco ma sembra che l’istituto finanziario sia tornato sui suoi passi.
Fonti vicine alla banca avevano rivelato ad aprile che il gruppo stava valutando l’apertura di un desk di trading di criptovaluta. Visto il crescente interesse intorno al settore, Barclays voleva giustamente precorrere i tempi, arrivando prima di altri a consentire un cambio in-house delle somme conservate sui conti dei clienti, così da semplificare i processi di conversione in monete del tipo bitcoin, ethereum e così via, comunque accettate da diversi esercenti, sia online che fisici.
A poco dal lancio, e dopo aver condotto richieste preliminari e valutazioni di fattibilità, Barclays ha fatto un passo indietro. Stando a persone vicine, l’amministratore delegato di Barclays, Jes Staley, avrebbe confermato durante una recente assemblea generale annuale della banca di non voler aprire ad alcuna attività di criptomoneta.
Le criptovalute sono una vera sfida per noi perché, da un lato, sono portatrici di innovazione e interesse vista la tecnologia che abilitano ma, dall’altro lato, c’è la possibilità che vengano utilizzate per attività di cui la banca non vuole far parte.
Non è chiaro perché il dietrofront ma anche i regolatori internazionali sembravano aver avviato l’iter di certificazione delle procedure di trading crittografico. A questo punto, l’unico grande player del settore che potrebbe lanciarsi nel campo è Goldman Sachs, che solo un paio di settimane fa si diceva pronta all’operazione, peraltro anticipata da Lloyd Blankfein, CEO dell’istituto, che aveva postato su Twitter:
Penso continuamente ai Bitcoin. Non abbiamo raggiunto ancora una conclusione certa, in positivo o in negativo ma sappiate che anche le persone erano scettiche quando si trattò di lasciar perdere l’oro per adottare monete e pezzi di carta