In principio fu Robert Fripp, quando ancora nessuno aveva idea di cosa fossero fotocamere digitali o smartphone, a chiedere in modo esplicito al pubblico di non fotografare durante le esibizioni. Il motivo? Per chi si trova sul palco i flash possono essere fonte di distrazione. Ancora oggi ai concerti dei King Crimson si è accolti da cartelli e avvisi che chiedono in modo esplicito di non fotografare durante il live. Lo ribadisce poi uno speaker prima che inizi lo show. Ad ogni occasione c’è comunque chi storce il naso e chi infischiandosene tira fuori dalla tasca il telefono, inquadra il palco e scatta.
Perché?
A quanto pare quello tracciato dal chitarrista britannico è un solco che in tempi più recenti molti intendono percorrere. Jack White (ex White Stripes, Raconteurs) è solo l’ultimo di un elenco che conta tra le proprie fila anche Alicia Keys: la soluzione adottata è la stessa, una custodia Yondr in cui riporre il telefono all’ingresso, che verrà aperta solo al termine della performance. Non prendendo in considerazione problematiche legate ad eventuali infrazioni di copyright nel caso in cui la registrazione venisse diffusa in modo non autorizzato, c’è da chiedersi cosa spinga un fan a voler fotografare o riprendere uno spezzone di concerto.
L’intento è ovviamente quello di creare un ricordo, immortalare un momento intenso e ricco di significato. Basterebbe però pensare alla presunta discutibile qualità di uno scatto realizzato con uno smartphone in condizioni di scarsa illuminazione (sì, anche con gli ultimi top di gamma) per desistere. E invece no. La foto piena di rumore a un palco lontano decine di metri o un video traballante sono tentazioni a cui proprio non ci si può opporre. Se sbattuti su un social hanno lo stesso valore di un selfie che grida al mondo “io sono qui”, “io c’ero”.
Ammesso che davvero si abbia intenzione di riguardare immagini e video simili, la pratica è secondo il parere di chi scrive comunque da condannare, per un semplice motivo che pochi sembrano purtroppo prendere in considerazione: disturba gli altri, soprattutto se continua e reiterata. Se è cosa scontata e socialmente accettata non poter fotografare al cinema o in teatro, perché in un concerto dovrebbe andare diversamente? Cosa impedisce di comprendere che, forse, chi condivide con noi lo stesso spazio desidererebbe guardare il palco anziché il display di un telefono o le braccia alzate di chi lo regge?
Basta, grazie
Al prossimo concerto fate e fatevi un favore: tenete lo smartphone in tasca, godetevi lo spettacolo e la musica. Se proprio volete scattare una foto, concedetevelo, magari prima che inizi l’esibizione, al termine o tra un brano e l’altro. Però, per favore, evitate di rovinare l’esperienza a chi vi sta intorno. Grazie. Altrimenti chiamiamo Marky.