Battaglia legale in Cina per via di iBookstore

La Cina in lotta contro Apple: Cupertin avrebbe venduto autori orientali su iBookStore senza autorizzazione.
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La Cina in lotta contro Apple: Cupertin avrebbe venduto autori orientali su iBookStore senza autorizzazione.

Nove famosi scrittori cinesi avrebbero fatto fronte comune per trascinare Apple in una nuova battaglia legale condotta a suon di risarcimenti milionari. Motivo del contendere, la presunta violazione del copyright su iBookstore, il negozio online con la mela dedicata ai tomi digitali.

Nove gli autori (Han Han, Li Chengpeng, Murong Xuecun e altri nomi estremamente famosi in Cina) e 37 le opere coinvolte nella querelle giudiziaria, per un totale di 11.91 milioni di yuan, pari a circa 1,88 milioni di dollari: a tanto ammontano i danni paventati. Secondo gli atti dell’accusa, depositati nei giorni scorsi presso la Corte Superiore del Popolo di Pechino, Apple avrebbe posto illegalmente in vendita sul suo negozio di ebook su cui non poteva accampare alcun diritto, trattenendo tuttavia per sé il 30% dei guadagni come da prassi.

Nei documenti si legge che i soggetti danneggiati avrebbero tentato in più di un’occasione di contattare Cupertino segnalando le infrazioni e richiedendo una maggiore conformità alle leggi cinesi che regolamentano il diritto d’autore, ricevendo tuttavia dinieghi ogni volta. Di qui, le accuse e il ricorso al giudice.

E a quanto pare, non è neppure la prima volta che la mela si infila sua sponte in una controversia legale del genere; soltanto lo scorso anno, infatti, la Commissione Europea aveva aperto un fascicolo per valutare la possibilità dell’esistenza di un eventuale accordo sottobanco sui prezzi della letteratura digitale, commercializzata mediamente a prezzi paragonabili o superiori all’equivalente cartaceo.

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Immagina un mondo in cui i dispositivi tecnologici rispondono ai tuoi pensieri. Questo scenario futuristico sta diventando realtà grazie alla collaborazione tra Apple e Synchron, che stanno sviluppando un’innovativa interfaccia cervello-computer. Questa tecnologia permette di controllare dispositivi come iPhone, iPad e visori come Apple Vision Pro utilizzando semplicemente il pensiero.

Al centro di questa rivoluzione c’è Stentrode, un impianto neurale avanzato dotato di elettrodi in grado di decodificare i segnali cerebrali e trasformarli in comandi digitali. Nei test condotti su Mark Jackson, un paziente affetto da SLA, la tecnologia ha dimostrato la sua efficacia. Jackson è riuscito a navigare in ambienti virtuali immersivi, esplorando paesaggi alpini svizzeri attraverso l’Apple Vision Pro, utilizzando esclusivamente il potere del pensiero.

Tecnologia e accessibilità tecnologica

Questa innovazione rappresenta un passo significativo verso l’inclusività e l’accessibilità tecnologica, offrendo nuove opportunità a persone con disabilità motorie. Tom Oxley, CEO di Synchron, ha definito questi test un “momento decisivo per le interfacce di nuova generazione”. Blair Casey, di Team Gleason, ha sottolineato come questa tecnologia possa cambiare radicalmente la vita di chi ha perso la capacità di movimento.

Tuttavia, ci sono ancora delle sfide da affrontare. La velocità e la precisione del sistema non raggiungono ancora i livelli dei dispositivi di input tradizionali, come evidenziato dallo stesso Jackson. Questo non diminuisce l’entusiasmo per il potenziale futuro della tecnologia.

Concorrenza e innovazione

Nel panorama delle interfacce cervello-computer, Apple non è sola. Neuralink, l’azienda di Elon Musk, ha recentemente presentato Telepathy, un dispositivo che ha permesso di creare il primo video interamente pensato. Nonostante i diversi approcci, entrambi i progetti condividono l’obiettivo di restituire autonomia a persone con gravi limitazioni fisiche, integrando dispositivi impiantabili con software di uso quotidiano.

Un futuro inclusivo

L’impegno di Apple nell’inclusività si estende oltre questa tecnologia. Progetti come “Personal Voice”, progettato per chi sta perdendo la capacità di parlare, e avanzati sistemi di tracciamento oculare dimostrano la volontà dell’azienda di rendere la tecnologia sempre più personalizzata e accessibile.

Sebbene l’interazione uomo-macchina basata sul pensiero sia ancora agli inizi, collaborazioni come quella tra Apple e Synchron segnano un significativo progresso verso un futuro in cui la tecnologia potrà abbattere barriere apparentemente insormontabili.

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