I guai sembrano non avere fine per Battlefield 4. Dopo il lancio tribolato e costellato fa bug, i numerosi problemi riscontrati dai giocatori soprattutto nelle modalità multiplayer online e il rischio di una class action contro il publisher Electronic Arts ora ci si mette anche il Ministero della Cultura cinese: lo sparatutto è stato ufficialmente messo al bando nel paese orientale, come rendono noto oggi alcune testate locali.
La motivazione ufficiale è da ricercare in come la Cina viene dipinta nello scenario di fantasia rappresentato dalla trama di BF4, raccontata nella campagna da affrontare in singolo. Eccone un estratto dalla pagina italiana del gioco presente su Wikipedia.
L’unità Tombstone torna alla USS Valkyrie, un vettore anfibio in cui Garrison li informa dell’assassinio del candidato alla presidenza cinese, Jin Jié, e di come Chang sia riuscito a convincere i Cinesi che fossero stati gli Americani. Garrison manda così Tombstone, comandata da Recker, in una missione segreta a Shanghai per salvare tre vip: Kovic, un agente infiltrato, Hannah e suo marito. Questi tre riusciranno a raggiungere la Valchiria con un elicottero, mentre i Marines, rimasti bloccati inizialmente da fuoco nemico, riescono a raggiungerla con un’imbarcazione civile e, grazie ad Irish, verranno portati sulla nave e salvati anche dei civili rifugiati cinesi.
Da qui la decisione di mettere al bando Battlefield 4, definito da fonti governative come “illegale, con contenuti che mettono in pericolo la sicurezza nazionale e temi che riguardano un’invasione culturale”. Chi ha già scaricato o acquistato una copia del titolo non sarà più in grado di accedere al suo comparto online.
I download, le patch, le notizie e il resto del materiale riguardante Battlefield 4 disponibile per il download dovrà essere eliminato entro 24 ore.