Alla fine è diventato ufficiale: Oracle ha comprato BEA, dopo le lunghe trattative autunnali e l’apparente disinteresse della casa di database per la compagnia di middleware arriva ora la notizia che il matrimonio è stato celebrato e ora BEA è parte di Oracle.
Verso Ottobre erano cominciati i primi contatti che però non avevano dato esito positivo. Oracle offriva un massimo di 17 dollari ad azione e BEA ne voleva almeno 21, così l’affare era sembrato sfumare, invece a quanto pare adesso si trattava di un teatrino. Oracle ha infatti pagato 19 dollari ad azione (a fronte di un valore attuale di 15,5 dollari) per aggiudicarsi la proprietà dell’azienda, per un totale di 8,5 miliardi di dollari.
Adesso (o meglio tra sei mesi) Oracle ha a disposizione conoscenza, esperienza e tecnologia tra le migliori al mondo nel settore del middleware, cioè tutti quei software il cui compito è coordinare altri software e farli interagire, un progetto cui la società guidata da Larry Ellison tiene molto: «Lavorare nel middleware richiede una forza vendite molto specializzata e tecnicamente sofisticata e in un mercato molto competitivo sono cose molto difficili da trovare» ha dichiarato a PcWorld.
È lo stesso numero di Oracle a ricordare poi che l’acquisizione non porterà molti nuovi clienti, infatti gran parte dei soggetti che si avvalgono dei loro servizi fanno anche parte del listino di BEA, quello che Ellison cerca è l’esperienza e la competenza per stare dove vuole, in diverse regioni e diversi mercati verticali.